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Terremoto / Rischio 100mila sfollati Area sisma si è allargata, oltre a Maceratese anche Ancona

(ANSA) - ANCONA, 30 OTT - "Da 10mila rischiamo di arrivare a 100mila persone che avranno bisogno di essere assistite". Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, che si trova a Macerata, nella Sala operativa provinciale della Protezione civile, per monitorare la situazione dopo l'ultima scossa di terremoto. "L'area interessata - ha spiegato Ceriscioli - toccando, oltre al Maceratese, anche Ancona".
    Andando avanti di questo passo, con la crisi sismica che non si arresta, "si rischia di arrivare a 100mila sfollati".
amsa

Terremoto Roma: crepe in basilica San Paolo, chiusa

Crepe e cornicioni caduti nella basilica di San Paolo a Roma in seguito al terremoto avvertito stamattina. Secondo quanto si è appreso, la basilica è stata chiusa per effettuare le verifiche. Segnalato anche il distacco di uno dei supporti che tiene un grosso candelabro. Sul posto vigili del fuoco e polizia. Verifiche anche nella basilica di San Lorenzo a Roma per frammenti di calcinacci caduti nella navata. Sul posto la polizia. Secondo quanto si è appreso, la richiesta d'intervento è arrivata dal parroco ed è stata chiusa la parte della navata interessata in attesa dell'arrivo dei pompieri per le verifiche.
Chiuso un tratto della tangenziale di Roma, da scalo di San Lorenzo a viale Castrense in direzione San Giovanni per verifiche tecniche sulla strada. Lo si apprende dalla polizia municipale. Chiusa momentaneamente anche via Flaminia, da via Fracassini a via Canini per la caduta di cornicioni. I vigili urbani sono anche in via Caravaggio per un edificio che presenta lesioni.
Per "verifiche tecniche" dopo il terremoto, il servizio sulla metro A, B e B1 di Roma è "momentaneamente sospeso". Lo annuncia il profilo Twitter di Atac, la municipalizzata dei trasporti di Roma. Sulla metro C si segnalano "lievi ritardi" per lo stesso motivo. Verifiche sono in corso sul Colosseo e sull'intera area archeologica di Roma in seguito al terremoto che questa mattina ha colpito il centro Italia. Al momento non si riscontrano conseguenze.
Precipita ascensore in palazzo Roma - Un ascensore è precipitato in un palazzo di via Bartolomeo Cristofori, in zona Marconi a Roma, dopo la scossa di terremoto. Sul posto vigili del fuoco e polizia municipale. Sono in corso verifiche dei pompieri per accertare le cause dell'incidente. Dalle prime informazioni sembrerebbe che fosse vuoto.
In via precauzionale stop visite a Quirinale - L'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica comunica che, in considerazione della forte scossa di terremoto che ha colpito l'Italia Centrale, è stata disposta , in via precauzionale, la sospensione delle visite al Palazzo del Quirinale e di rinviare il concerto previsto per oggi alla Cappella Paolina per consentire i necessari controlli di sicurezza sulle strutture.
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Terremoto, la terra continua a tremare: tanta la paura tra i forlivesi

Terremoto, la terra continua a tremare: tanta la paura tra i forlivesi

E' una domenica di paura, condizionata dal terremoto. Dopo la scossa di magnitudo 6.5 delle 7.40, con epicentro a 6 chilometri da Norcia, la terra è tornata a tremare alle 11.49. Questa volta l'epicentro è nel cuore della pianura romagnola, tra Forlì e Cesena. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato il nucleo del terremoto a quattro chilometri da Cesena e a 9 da Forlimpopoli e Bertinoro, con una profondità di 36 chilometri. La magnitudo è stata di 3.7 Richter. Una lunga serie di terremoti che sta mettendo a dura prova i nervi della popolazione. Ci sono state telefonate al 115, ma non si registrano danni a cose o persone. Nel frattempo dal comando provinciale di Forlì-Cesena è partita una colonna mobile per il Centro Italia. 
Uno studio sulla microzonazione sismica realizzato dal Servizio geologico della Regione nel 2012 aveva evidenziato come la zona di maggiore sismicita’ in Emilia-Romagna è quella dell’Appennino forlivese che, nel contesto italiano, "puo’ essere considerato a sismicita’ medio-alta". "Il territorio montano forlivese in passato è stato soggetto a scosse che hanno raggiunto anche il nono grado della scala Mercalli - si legge nello studio - con una magnitudo stimata di poco inferiore a sei. La zona, comunque, è interessata più di frequente da terremoti di minore energia, con magnitudo tra 4,5 e 5. L’alto Appennino romagnolo, inoltre, "puo’ risentire della sismicità della zona del Mugello, dalla quale possono originarsi terremoti di magnitudo superiore a sei e capaci di produrre danni anche a notevole distanza". I principali terremoti di questa area sembrano tra l’altro avere origine locale: “la sismicità dell’area è dovuta soprattutto all’attività di faglie comprese nei primi 25 chilometri di profondità".


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Terremoto Centro Italia, crolli e disagi anche a Roma. Chiuso un tratto della tangenziale, crepa su basilica di San Paolo

Crolli e disagi anche a Roma, dove la scossa di terremoto di magnitudo 6,5, registrata questa mattina alle ore 7,40 nella zona compresa fra Perugia e Macerata, è stata avvertita distintamente. La gente spaventata è scesa in strada in diverse zone della città e fin dai primi istanti ha inoltrato decine di chiamate ai Vigili del Fuoco. Molti i disagi per la viabilità cittadina: è stato chiuso un tratto della tangenziale est, da scalo di San Lorenzo a viale Castrense in direzione San Giovanni per verifiche tecniche sulla strada. Chiusa momentaneamente anche via Flaminia, da via Fracassini a via Canini, per la caduta di cornicioni. E’ stato chiuso al traffico stradale il cavalcavia in Via Chierchia, a Ostia, a causa di crepa.
Nella mattinata sono state interrotte due delle linee metropolitane della Capitale, la metro A e la metro B, per verifiche tecniche. Rallentamenti anche sulla metro C, sulle linee ferroviarie urbane di Termini-Centocelle, Roma-Lido e Roma-Viterbo.
Il Fatto Quotidiano

Expo e cosche: nutrire il pianeta Italia o il pianeta 'ndrangheta?

Leggendo che i subappalti di Expo 2015 erano in mano allecosche calabresi vien da pensare allo slogan dell’esposizione: “Nutrire il pianeta” e anche alla parola che accompagnò la fase finale dei lavori: “Camouflage”, cioè le quinte, i paraventi (costati un milione di euro) creati per celare al pubblico le strutture incompiute.

Se è vera la tesi della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Reggio Calabria e cioè che il 70% dei subappalti era in mano alla malavita, l’intera operazione potrebbe passare alla storia come un “Camouflage”, un paravento, una quinta per “Nutrire il pianeta” della ‘ndrangheta.

Mentre scrivo, l’ottimo Marco Imarisio, inviato de Il Corriere della Sera a Gorino (il Comune in provincia di Ferrara) che, il 24 ottobre ha fatto le barricate per evitare la discesa dal pulman di , racconta che “l’uomo con gli attributi”, che ha ‘ispirato’ le barricate è “Nicola Lodi, detto ‘Naomo’ per qualche misterioso legame con uno sketch di Panariello. È un barbiere di Ferrara. È un esponente leghistaspecializzato in incursioni con videocamera nei campi nomadi, nei ruderi dove dormono i clandestini. Avvisa sempre in anticipo radio e televisioni. La sua posizione sui migranti, che definisce ‘diversamente bianchi’, è riassunta in uno slogan impresso anche sulle magliette della Lega Nord. “A casa, a calci nel culo“. Arriva su un’auto guidata da Francesco Marangoni, segretario della Lega Nord di Ferrara. “Stop all’invasione – dice appena tocca terra – Lo straniero non deve passare”.

In un libro strepitoso – “A meglia parola , Liguria terra di ‘ndrangheta” di Matteo Indice e Marco Grasso si racconta che “Francesco Belsito (già tesoriere della Lega Nord) “è colui che per tre fra le principali procure – Milano, Napoli e Reggio Calabria – ha contribuito a riciclare con acrobatiche operazioni finanziarie un tesoretto della mafia calabrese“.

Poco dopo l’uscita del libro, Francesco Oliverio a lungo esponente di primo piano del clan Marrazzo-Oliverio-Iona, ha iniziato la collaborazione con i magistrati di Catanzaro e – raccontano Indice e Grasso sulle pagine del SecoloXIX – fa mettere a verbale che “ l’ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, da tempo residente a Genova, ma con origini calabresi e travolto in questi anni da innumerevoli inchieste, riciclava i soldi della ’ndrangheta”. Quindi aggiunge: “Il suo predecessore (il riferimento è al chiavareseMaurizio Balocchi, deceduto nel 2010), oltre a favorire il riciclaggio, [della ’ndrangheta] deteneva anche le armi”.

Vorrei rivolgere ai signori Nicola Lodi (detto ‘Naomo’) eFrancesco Marangoni questa domanda: “Siete proprio sicuri che ‘l’invasione’ che sta subendo l’Italia sia quella dei rifugiati? Come mai non abbiamo mai visto a Milano, a Pavia, a Genova, una fiaccolata, o meglio ancora, una barricata della Lega Nord contro la ‘ndrangheta?”.

L’assenza di una risposta politica al fenomeno è la prima causa del suo rafforzamento sul territorio. Dopo che è stato trasmesso “Dietro la Lavagna” – l’ultimo reportage che ho fatto per Rete4sulla ‘ndrangheta in Liguria – ho proposto all’assessore alla Cultura della Regione Liguria, Ilaria Cavo, di costruire, insieme aChristian Abbondanza della Casa della Legalità di Genova e a diversi colleghi che lavorano sul fenomeno (tra i quali Mario Molinari, creatore del sito Ninin) un portale che documenti e dia visibilità alla penetrazione, rapidissima, della ‘ndrangheta in Liguria. Contavo su un’attenzione ‘raffozata’ visto che Ilaria Cavo è stata per anni un’ottima cronista di nera, ma non ho ricevuto neppure una risposta.

Il Fatto Quotidiano