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Expo Gate, al via lavori di smantellamento. L'opera era costata 3 milioni, oscurava la vista del Castello

(ANSA) - MILANO, 25 OTT - Sono iniziati oggi i lavori di smantellamento di Expo Gate la struttura provvisoria che a Milano ha ospitato nel semestre espositivo eventi e incontri dedicati all'esposizione universale. Le due piramidi, che si trovano in largo Cairoli a due passi dal Castello sforzesco, non sono state smantellate alla fine di Expo, lo scorso novembre, su richiesta della Triennale di Milano, che le ha utilizzate per ospitare un punto informazioni della XXI Esposizione internazionale di design. Oggi sono arrivate le ruspe per iniziare a smontare la struttura esterna, mentre gli interni sono stati smontati nei giorni scorsi. L'opera, criticata da molti perché oscurava la vista del Castello, è costata 3 milioni di euro.
   
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Expo, l’ombra della ’ndrangheta sui padiglioni di Ecuador e Cina

La Guardia di Finanza è impegnata in Calabria, Emilia Romagna e Lombardia nel sequestro di beni mobili, immobili e societari per circa 15 milioni di euro, riconducibili ad alcuni imprenditori del nord Italia, ritenuti contigui alle cosche di `ndrangheta Aquino-Coluccio e Piromalli-Bellocco. I provvedimenti sono stati emessi dalla procura di Reggio Calabria. L’operazione, denominata «Rent» e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, nasce dalle indagini su un’organizzazione criminale calabrese che controllava attività economiche intestate a prestanome, capace di aggiudicarsi - anche con il ricorso a metodi mafiosi - appalti e subappalti per la realizzazione di opere importanti, tra cui alcuni padiglioni di Expo 2015. 

L’indagine scaturita nell’operazione di questa mattina e denominata «Rent», coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, è scaturita da un’attività investigativa su un’organizzazione criminale calabrese dedita al controllo di diverse attività economiche, intestate fittiziamente a prestanome, con l’aggiudicazione di appalti e subappalti per opere importanti. L’operazione anticrimine vede i finanzieri impegnati in provincia di Milano, Reggio Calabria, Catanzaro, Catania, Bergamo, Bologna, Brescia e Mantova; i reati ipotizzati sono associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, induzione alla prostituzione, detenzione illecita di armi da fuoco, con l’aggravante del metodo mafioso.  

Tra le opere realizzate, attraverso anonime società del nord Italia, figurerebbero i padiglioni di Cina ed Ecuador, opere di urbanizzazione e di infrastrutture di base della fiera «Expo 2015», il subappalto per la società Ferrovie del Norde, dell’ipermercato di Arese e del consorzio di Bereguardo (PV). Sul versante internazionale dell’indagine, invece, sono stati monitorati i lavori per la realizzazione di un complesso turistico-sportivo, in località Arges Pitesti (Romania) e del resort Molivisu, per un valore complessivo di 80 milioni di euro di cui 27 a carico dell’Unione Europea, nonché di un immobile in Marocco. Dall’indagine emerge a tirare le fila vi sarebbero soggetti contigui alle cosche di `ndrangheta della provincia di Reggio Calabria, e precisamente gli Aquino-Coluccio di Marina di Gioiosa Jonica, e Piromalli-Bellocco di Rosarno. 

Molti dei presunti componenti dell’organizzazione criminale sono stati già raggiunti da un provvedimento restrittivo della Direzione distrettuale antimafia di Milano nell’ambito dell’operazione Underground, eseguita lo scorso 3 ottobre dalla Guardia di Finanza di Milano. Oltre al provvedimento di perquisizione, adesso sono stati eseguiti sequestri patrimoniali di beni immobili (appartamenti e locali), mobili, mobili registrati (autoveicoli di lusso, motoveicoli e autocarri), società, polizze assicurative e conti correnti bancari e postali, per un valore stimato in oltre 15 milioni di euro.  
lastampa

Kazakistan, verso il ‘verde’ Expo 2017 di Astana

Centosettantaquattro ettari di superficie. Tremila eventi. Cinque milioni di visitatori attesi da circa un centinaio di paesi. Ecco alcuni numeri sull’Expo di Astana 2017, la prossima esposizione universale che dal 10 giugno al 10 settembre avrà luogo nella capitale del Kazakistan. Negli ultimi 15 anni questo Paese – ponte tra Europa e Asia – ha migliorato molto la sua economia e soprattutto creato maggiori garanzie e facilitazioni per gli investimenti stranieri, sul piano dei servizi, degli sgravi fiscali e della semplificazione della burocrazia. Ma “il Kazakistan sta ancora crescendo“, come ha spiegato il primo segretario dell’ambasciata del Kazakistan Almasbek Zhumadilov, intervenuto nella serata di ieri in occasione della presentazione dell’Expo kazako, nell’ambito della prima giornata del Festival della Diplomazia, a Roma.
Questo paese “sta cercando di diversificare la propria economia- ha proseguito il primo segretario- Anche per questo il governo sostiene progetti di sviluppo in vari settori, tra cui le infrastrutture, l’imprenditoria, lo sfruttamento delle energie alternative, cercando al contempo di attrarre gli investitori”. In questa volontà si inserisce l’Expo 2017 di Astana – che punta a migliorare i rapporti economici, strizzando anche un occhio all’ambiente. Tema di questa edizione sarà infatti ‘Future energy‘, ossia l’energia del futuro. Il Kazakistan è il primo paese al mondo per varietà e ricchezza dei giacimenti energetici – con 80 milioni di barili all’anno, figura tra i principali produttori di petrolio, ma estrae anche metalli preziosi come oro e argento, minerali come l’uranio, altri metalli come il rame e il piombo, e infine sostanze naturali tra cui il carbone. Chi altri poteva dunque incoraggiare una riflessione comune sull’approvvigionamento energetico consapevole. In particolare, tre gli obiettivi proposti: abbattere le emissioni di gas serra nell’ambiente, evitare gli sprechi razionalizzando l’impiego di energia, e infine garantire approvvigionamento energetico per tutti, in quanto riconosciuto come un diritto fondamentale.
L’area attrezzata per ospitare l’appuntamento fieristico occupa una superficie di174 ettari, in cui 5 mila metri quadrati sono dedicati a una costruzione unica al mondo: una sfera – del diametro di 80 metri – dedicata al padiglione del Kazakistan, che racchiude in sé “l’essenza stessa del popolo kazako”. Il suo scopo, “esplorare la cultura ancestrale e inviare un messaggio alle generazioni future”, presentando “una visione alternativa delle ricche risorse naturali”, incentrato su “un nuovo modello di sviluppo fondato sui principi della green economy”. Inoltre l’imponente costruzione ospiterà il Museo del futuro, l’opera simbolo di questo Expo 2017, che vuole dimostrare che progetti innovativi e audaci possono combinarsi con l’efficienza energetica. E’ dunque un chiaro richiamo al tema principale della fiera. I visitatori al suo interno “godranno di un’esperienza unica”, grazie agli “effetti speciali e ai giochi architettonici” presenti all’interno della Sfera. Costruzione che poi, una volta terminato la 93 giorni di eventi, sarà mantenuto quale “testimonianza culturale”.
Non potevano mancare altri padiglioni legati al tema cardine della fiera: ‘World of energy’ ricorda che “l’energia è fonte di forza. Un impiego efficiente è la chiave verso uno sfruttamento sostenibile”. Poi ‘Energy for life’, che sottolinea come “la trasformazione dell’energia in potere è nelle mani dell’umanità” e che il segreto per l’efficienza energetica risiede “nella pianificazione urbana, nei trasporti e nelle costruzioni”. ‘Energy for all’ ci riporta sul piano etico: “L’accesso alle fonti energetiche è un diritto per ogni cittadino del pianeta“. Infine, ‘My future energy’, che richiama l’importanza di questo bene nella vita di tutti i giorni, e cerca di trasmettere il senso di un uso responsabile, che eviti i consumi in eccesso. Non lontano dal complesso fieristico sono stati costruiti anche una stazione ferroviaria e un nuovo terminal aeroportuale, per consentire ai visitatori “di arrivare rapidamente e in tutta comodità”.
di Alessandra Fabbretti, giornalista in dire.it

Expo 2017 sfida per il Made in Italy


Roma - L'Expo 2017 che aprirà i battenti il prossimo 10 giugno ad Astana, in Kazakistan, è una "sfida notevole" ma anche una "grandissima opportunità" per le aziende italiane che vogliono presentarsi sul mercato euroasiatico. E' il messaggio lanciato dall'ambasciatore italiano ad Astana, Stefano Ravagnan, parlando all'AGI in vista della "scadenza del 10 novembre per le manifestazioni di interesse da parte delle imprese a partecipare al Padiglione Italia".


Fervono i lavori, dopo che alla fine di luglio l'Italia ha ufficialmente firmato l'adesione all'esposizione universale dedicata alle energie rinnovabili che per tre mesi animerà la capitale kazaka. Della prossima esposizione universale ad Astana, intitolata "Future Energy", si è parlato anche a Roma, nell'ambito del Festival della Diplomazia. L'ambasciata kazaka nella capitale ha infatti aperto le sue porte per illustrare i modelli di business e i progetti per l'Expo 2017. Come è stato sottolineato, il Kazakistan è un Paese leader nella regione in termini di stabilità e crescita e ha avviato una serie di riforme per migliorare il clima per gli investimenti, operando sul sistema legale, introducendo un codice per le imprese, misure fiscali e piattaforme interattive. Astana sta facendo tutti i passi necessari per ospitare un tale evento, con 104 Paesi confermati finora, 17 organizzazioni internazionali e 82 contratti firmati con i partecipanti.

Tra questi, l'Italia che tramite l'ambasciata ad Astana, insieme agli uffici Ice ad Almaty e a Roma, è impegnata nella realizzazione del Padiglione Italia che coprirà una superficie di 900 mq, dedicata sia alla parte espositiva che ai servizi. "C'e' tempo fino al 10 novembre per le manifestazioni di interesse a partecipare", ha ricordato Ravagnan, commissario generale per l'Italia all'evento, rivolgendosi a "soggetti pubblici e privati che operano nel settore dell'energia, come istituti, centri di ricerca, aziende, che possono farsi avanti grazie a un modulo che si trova sia sul sito dedicato all'Expo dell'Ice che su quello dell'ambasciata". Parallelamente, "stiamo lavorando alla parte architettonica, per arrivare alla proposta di design da presentare agli organizzatori kazaki. Una volta accettata, si farà la gara per l'allestimento". "Come tutti i grandi eventi, l'Expo2017 è molto impegnativo, ma sono abbastanza ottimista, spero che ci siano da parte italiana presentazioni interessanti", ha proseguito Ravagnan, ricordando che forti dell'esperienza di Expo Milano, "da noi si aspettano proposte stimolanti". Sono "grandissime le opportunita' per il nostro sistema imprenditoriale" che potra' mettersi in vetrina "non solo di fronte a un pubblico kazako ma anche dei Paesi vicini", un mercato dalle grandi potenzialita' da va dall'Asia centrale, alla Russia, fino alla Cina. Un'occasione di "presentarsi che va al di la' del settore energetico" e rende "piu' facile agganciare" nuovi canali. "E' importante pero' - ha concluso l'ambasciatore - che ci sia una maggiore consapevolezza dell'appuntamento, non ancora cosi' diffusa, ed e' su questo che stiamo lavorando". (AGI)

Terremoto, moduli del campo base Expo a Acquaviva per scuola

Milano, 24 ott. (askanews) - Tre moduli dell'ex campo base di Expo 2015 saranno utilizzati come struttura scolastica nel comune di Acquaviva Picena (Ascoli Piceno), colpito dal sisma del 24 agosto. Lo ha scritto in una nota l'assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia, Simona Bordonali. "La proposta fatta dal presidente Maroni è diventata realtà. Possiamo dire che l'iter burocratico e' terminato. Ora possiamo siglare con il sindaco di Acquaviva la convenzione necessaria" ha scritto l'assessore.
"Dopo aver acquisito i moduli necessari a un prezzo simbolico di 1 euro ha aggiunto Bordonali - la Regione Lombardia si accollerà le spese di smontaggio, trasporto e montaggio, fino a un massimo di 650.000 euro, e aiuterà il Comune di Acquaviva Picena con altri 150.000 euro per l'urbanizzazione e la realizzazione di una piattaforma di supporto. Con le risorse che stiamo raccogliendo tenteremo di fornire anche arredi e materiale".
"E' il risultato di una grande collaborazione istituzionale con il Dipartimento nazionale di Protezione civile. Era fondamentale per noi - ha concluso l'assessore - poter aiutare in modo concreto le popolazioni colpite dal sisma".