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La Triennale di Milano negli spazi #EXPO2015

La XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano dal titolo “21st Century. Design After Design” si svolgerà a Milano dal 2 aprile al 12 settembre 2016: ad ospitarla anche due padiglioni di Expo 2015

Expo 2015 e Triennale. Dopo 20 anni torna a Milano l’Esposizione Internazionale della Triennale di Milano che avrà luogo anche nell’area adibita ad Expo2015-RhoDue dei padiglioni diExpo 2015 saranno riutilizzati per questo grandeprogetto d’arte: ospiteranno il ciclo di mostre “City after the City” della XXI edizione della Triennale Design. L’annuncio è arrivato dal presidente della Triennale Claudio De Albertis, in occasione della presentazione del programma dell’Esposizione internazionale “21st Century. Design After Design” che avrà luogo dal 2 aprile al 12 settembre 2016.
Molte sono le iniziative e mostre in calendarioper il periodo aprile-settembre proposte non solo dalla Triennale: saranno protagonisti anche la Fabbrica del Vapore, l’Hangar Bicocca, i campus universitari del Politecnico e della Iulm, il Museo della Scienza e della Tecnologia al Mudec, il Palazzo della Permanente, il Museo Diocesano, il Mudec e la Villa Reale di Monza. L’ingresso agli eventi e alle mostre è di 15 euro; per chi vuole il pass – come per Expo- per entrare “sempre e quando si vuole” il prezzo sarà di 22 euro.
I padiglioni dell’ex-Expo 2015. Per l’esposizione Internazionale della Triennale di Milano – che richiede molto spazio – saranno riallestiti i padiglioni dell’Expo che ospitavano il Future food District e l’Auditorium che saranno adibiti ad ospitare 6 esposizioni. Inoltre sarà collocato tra i due padiglioni un “orto planetario” costituito da una superficie di circa 4 mila metri quadrati.L’inaugurazione dei due padiglioni è prevista per il 1° maggio – esattamente dopo 1 annodall’apertura di Expo 2015. “Non c’è ancora l’accordo ufficiale con Expo per la realizzazione delle mostre ma si tratta di una firma del contratto che è solamente formalità burocratica» così ha commentato il presidente della Triennale Claudio De Albertis.
Per maggiori informazioni visitare il sito ufficiale: http://www.21triennale.org/it

Da #Expo2015 a #MafiaCapitale: il 2015 di Twitter #YearOnTwitter

Anche nel 2015 gli utenti della rete hanno affidato i loro pensieri a Twitter.  è il riassunto delle maggiori tendenze dell'anno.

Il 2015 si è concluso da pochi giorni ed è arrivato il momento di tirare le somme; sono stati 365 giorni ricchi di emozioni, di gioia, ma anche di paura e dolore. Momenti di vita che gli utenti della rete hanno deciso di condividere sui vari Social Network, in particolare suTwitter. La piattaforma di microblogging, grazie alla collaborazione di @GettyImages, ha recentemente pubblicato lo #YearsonTwitter, svelando quelle che sono state le principali tendenze globali e non solo del 2015.
A livello globale, gli argomenti che hanno avuto più successo su Twitter sono quelli legati alla musica e alle tematiche sociali, nella Top 10 dei tweet globali del 2015 troviamo:
1.@Harry_Styles                          6.@KingSalman
2.@zaynmali                                7.@NiallOfficial
3.@Real_Liam_Payne                   8.@TheRealNimoy
4.@POTUS                                   9.@TheRealNimoy
5.@Louis_Tomlinson                  10.@Caitlyn_Jenner
Le posizioni uno, due, cinque e sette sono occupate dagli account dei membri del gruppo inglese OneDirection; alla posizione numero quattro, invece, troviamo il nuovo account del presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Invece, tra gli hashtag globali di Twitter legati ai momenti più significativi dell’anno troviamo:
1. #JeSuisParis
2. #BlackLivesMatter
3. #MarriageEquality
4. #RefugeesWelcome
5. #IStandWithAhmed
6. #PlutoFlyby
7. #TheDress
Per quanto riguarda l’Italia, all’interno della piattaforma, è stato dato grande rilievo agli eventi legati ad Expo 2015 (@Expo2015Milano). Gli utenti hanno spesso raccontato le loro esperienze e le loro disavventure, soprattutto quelle legate ai tempi di attesa per poter accedere ai numerosi padiglioni.
Ancora una volta, Twitter si è dimostrato come luogo prediletto dagli utenti della rete per commentare in tempo reale programmi televisivi o talent show, quali #Amici14, #XF9 e The Voice of Italy (#tvoi), #uominiedonne, #GF14, #chilavisto, #cepostaperte, #BraccialettiRossi e #Violetta. Altro argomento di cui si è parlato è sicuramente lo sport, i maggiori hashtag, sia a livello globale che a livello nazionale, sono legati al mondo del calcio, tra questi possiamo ricordare #SerieA, #calciomercato e #Juventus.
Twitter, inoltre, si è rivelato uno strumento efficace per la diffusione di informazioni importanti, legate soprattutto a tematiche sociali, come ad esempio nel caso di #messinasenzacqua.
Gli utenti, poi, attraverso il Social Network, non si sono limitati soltanto a commentare in tempo reale eventi di cronaca, hanno, soprattutto, espresso la propria solidarietà nel caso degli attacchi terroristici in Francia, attraverso gli hashtag #CharlieHebdo, #PrayForParis, o per i diritti civili negli USA con gli hashtag #BlackLivesMatter e #LoveWins. Si sono, poi, aperti dibattiti anche su questioni politiche prettamente italiane, gli hashtag più usati sono stati: #labuonascuola, #Ddlconcorrenza,#migranti e #mafiacapitale.
Di seguito, sono proposte, per ogni categoria, le top 10 degli hashtag più utilizzati dagli utenti durante il 2015:
News
1. Expo2015    2. CharlieHebdo    3. Grecia   4. labuonascuola   5. LoveWins
6. JeSuisCharlie   7. ISIS   8. MafiaCapitale   9. ddlconcorrenza   10.migranti
Politica
1. Renzi   2. M5S   3. Salvini   4. PD   5. Berlusconi
6. Marino   7. Mattarella   8. Tsipras   9. Papa Francesco   10. Lega
Sport
1. seriea   2. calciomercato   3. Juventus   4. F1   5. Inter
6. FinoAllaFine   7. UCL   8. amala   9. tennis   10. ASRoma
Tv Show
1. Amici14   2. Sanremo2015   3. XF9   4. uominiedonne   5. tvoi
6. GF14   7. pechinoexpress   8. cepostaperte   9. MasterChefit   10. ESCita (Eurovision Song Contest)
Serie Tv
1. BraccialettiRossi   2. Violetta   3. Arrow   4. GreysAnatomy
5. twittamibeautiful   6. ilsegreto   7. TeenWolf   8. squadraantimafia
9. FoxTheWalkingDead   10. 1992laserie
Talk Show
1. chilhavisto   2. ottoemezzo   3. dimartedi   4. lagabbia   5. piazzapulita
6. gazebo   7. chetempochefa   8. serviziopubblico   9. virusrai2   10. ballaro
Musica
1. MTVEMA   2. NowPlaying   3. DragMeDown   4. WhatDoYouMean
5. CocaColaSummerFestival   6. ItalianMTVAwards   7. BBHMM
8. DearJackTour2015   9. ilvolo   10. PAROLEINCIRCOLO
Tormentoni
1. scritturebrevi   2. DonneInArte   3. FF   4. VentagliDiParole   5. sapevatelo
6. selfie   7. OOTD   8. 100factsaboutme   9. UniversoVersi   10. foodporn
Passioni
1. calcio   2. art   3. fashion   4. travel   5. photography
6. food   7. music   8. design   9. Radio   10. tech
Tecnologia
1. android   2. Periscope   3. ipad   4. startup   5. gamedev
6. APPS   7. iphone   8. SoundCloud   9. crowdfunding   10. blog
Sempre più personaggi famosi o istituzioni decidono di iscriversi a Twitter ogni anno. Nel 2015 hanno deciso di registrarsi e far parte della piattaforma anche: Geppi Cucciari, Cristina D’Avena, Marco Bocci, Equitalia, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e Federico Marchetti, per quanto riguarda il nostro paese.
Spostando l’attenzione a livello internazionale, invece, alcuni degli iscritti a Twitter del 2015 sono stati: Antonio Banderas, Guillermo del Toro, Luc Besson, Melissa McCarthy, Diana Ross, Yuto Nagatomo, James Blake, Edward Snowden, Barack Obama.


Milano, un dossier sugli appalti Expo fa tremare Sala

Il candidato Pd posta una sua foto nei panni del "Che", ma un report lo inguaia. Dagli incarichi ai lavori dell'archistar nella sua villa, quante violazioni
Nove pagine per dire che Giuseppe Sala avrebbe dovuto rendere noti spontaneamente a Expo i suoi rapporti privati con l'architetto Michele De Lucchi, che mentre lavorava per l'esposizione gli disegnava anche la casa al mare: e non averlo fatto costituisce una violazione dei codici che regolano sia Expo che quel Comune di Milano di cui Sala oggi si candida a diventare sindaco; per non parlare delle ipotesi di reato che potrebbero prendere forma, e che solo una indagine della Procura della Repubblica potrebbe verificare fino in fondo.

Ma la Procura, per ora, non dà segni di vita, come se i giornali che raccontano il brutto pasticcio di Sala e dei suoi affari non fossero mai arrivati all'edicola di Palazzo di giustizia. Così ad approfondire il cotè giuridico del pasticcio, e le sue potenziali conseguenze sulla inarrestabile ascesa di Sala verso Palazzo Marino, sull'onda di una campagna per le primarie del centrosinistra dove da ieri mister Expo appare anche truccato da «Che» Guevara, sono staff legali che nei diversi schieramenti stanno disegnando gli scenari possibili se qualcuno - la magistratura, il Comune, l'autorità anticorruzione - decidessero di aprire un faro su quanto accaduto. Tra i risultati ci sono le nove pagine che un pool di avvocati ha steso nei giorni scorsi, e che sta circolando non solo negli ambienti del centrodestra.Il report analizza i dati disponibili (i 72.800 euro pagati da Sala a De Lucchi per il progetto della casa a Zoagli; i 110mila euro, suddivisi in tre incarichi, pagati da Expo a De Lucchi; i 500mila euro incassati dallo stesso De Lucchi per gli appalti Expo gestiti dalla Fiera di Milano) alla luce di quattro diverse normative: le norme regolamentari per i dipendenti pubblici; il codice etico aziendale e il piano anticorruzione di Expo; le procedure stabilite per Expo dall'Anac, l'autorità anticorruzione di Raffaele Cantone; e infine il codice penale. Che Expo sia un ente di diritto pubblico è pacifico, in base a una sentenza del Consiglio di Stato del 2015 in quanto «è finanziata in modo maggioritario dallo Stato e dagli enti pubblici territoriali». Sala, che rappresentava il Comune nel consiglio di amministrazione di Expo, doveva sottostare all'articolo 14 che impedisce al dipendente di concludere «contratti di appalto, fornitura, servizio (...) con imprese con le quali abbia stipulato contratti a titolo privato nel biennio precedente». E se gli affari privati arrivano dopo quelli pubblici, dice la norma, «il dipendente (...) ne informa per iscritto il dirigente dell'ufficio». Cosa che Sala non ha mai fatto, fino a quando lo scandalo non è esploso. Il report precisa che Sala non era responsabile diretto degli incarichi andati a De Lucchi ma la norma gli si applicherebbe ugualmente se emergessero «pressioni o alte forme di condizionamento, anche implicite perché derivanti dallo status apicale del commissario». A firmare due degli incarichi a De Lucchi fu peraltro il braccio destro di Sala, Angelo Paris.La violazione delle norme dell'Anac sarebbe avvenuta con il frazionamento degli incarichi a De Lucchi in tre tronconi, in modo da restare al di sotto del tetto dei 40mila euro. La stessa operazione potrebbe avere violato il codice degli appalti pubblici, ovvero la legge del 2006 che prevede che «nessun progetto d'opera può essere frazionato al fine di escluderlo dall'osservanza delle norme». E potrebbe configurarsi anche il reato di abuso d'ufficio, visto che la Cassazione nel 2013 ha ricordato l'obbligo di astensione «per i pubblici agenti che si trovino in una situazione di conflitto di interessi» e che la sua inosservanza «integra il reato». Mentre «in merito alla violazione del codice degli appalti pubblici, la verifica del contenuto degli incarichi conferiti con affidamento diretto a De Lucchi potrebbe consentire di affermare il mancato rispetto del divieto di frazionamento. Tale violazione potrebbe integrare un'ipotesi di abuso d'ufficio, punito dall'articolo 323 del codice penale».
Il Giornale

Il ritorno di Expoincittà, sarà il pubblico a scegliere le nuove icone

“Il Cristo morto” del Mantegna, “La Pietà” di Bellini, “Il disco” di Arnaldo Pomodoro, la “Femme nue” di Picasso sono alcune delle 25 opere tra cui i milanesi sono chiamati a scegliere fin d’ora per individuare le 6 icone della nuova edizione di ExpoinCittà. Il sondaggio si chiuderà il 29 febbraio. La partnership tra Comune e Camera di Commercio prosegue nel 2016 per promuovere l’attrattività della Grande Milano nei sei mesi della XXI Triennale e durante tutti i weekend dell’anno. Le sei nuove icone d’arte saranno la cornice di racconto del semestre della Triennale. Dopo il successo di ExpoinCittà 2015, il Sindaco Giuliano Pisapia e il Presidente di Camera di Commercio di Milano Carlo Sangalli hanno presentato martedì a Palazzo Marino ExpoinCittà - #MilanoaPlaceToBE. L’Esposizione Internazionale aprirà il 2 aprile. ExpoinCittà diventa così uno strumento strategico per il futuro della città, attraverso un coordinamento ancora più stretto e la semplificazione amministrativa dello sportello unico.
“Con la nuova ExpoinCittà, Milano ha iniziato a costruire il suo futuro dopo Expo 2015 — ha detto Pisapia —. ExpoinCittà ha saputo coinvolgere non solo il centro ma anche le periferie e l’intera area metropolitana con ricadute positive per l’economia e il sistema imprenditoriale”. Sangalli ha parlato di ExpoinCittà come di uno strumento eccezionale di marketing territoriale, che «ha portato visto alternarsi sul suo palcoscenico oltre 46 mila appuntamenti declinati in dieci tematiche». Oltre 11 milioni di persone hanno partecipato alle iniziative diffuse nella Città metropolitana, di cui il 35% in centro, il 56% in altre zone e il 9% nell’area metropolitana. Attraverso lo Sportello Unico Manifestazioni gli operatori milanesi potranno essere accompagnati nell’acquisizione di autorizzazioni e permessi per l’uso degli spazi pubblici, mentre sul sito expoincitta.com, è sempre attiva la piattaforma gratuita e georeferenziata in cui sono censiti 967 luoghi e spazi - 826 dei quali a Milano e 141 nella sua provincia – proposte da privati e da enti pubblici, all’aperto e al chiuso, per realizzare iniziative.
Le iniziative, per entrare a far parte del programma di ExpoinCittà #MilanoaPlaceToBE dovranno essere proposte attraverso la compilazione di un form sul sito expoincitta.com e poi approvate dal Comitato di Coordinamento di ExpoinCittà. Il form è attivo a partire da martedì. Attraverso il sito web, i social network e le pubblicazioni, ExpoinCittà - #MilanoaPlaceToBE permette di conoscere in tempo reale, giorno per giorno, mese per mese, tutte le attività in programma. Per facilitare la ricerca e l’orientamento nelle proposte, le iniziative sono raggruppate in dieci parole chiave che rappresentano altrettanti filoni tematici: Arte, Città mondo, Feed the planet, Kids, Media, Milano Creativa, Scienza e tecnologia, Solidarietà e no profit, Spettacolo, Well being. Triennale, ma quest’anno le icone verranno scelte dal pubblico tra 25 capolavori custoditi nei musei milanesi attraverso un sondaggio online sul sito expoincittà.com, a partire da oggi 2 febbraio. Il pubblico potrà votare le proprie icone preferite, cioè quelle che in base alla propria esperienza e sensibilità meglio rappresentano Milano, la sua storia, la sua identità presente, passata e, perché no, futura. Ogni persona potrà votare cliccando al massimo su 6 dei 25 capolavori proposti. Le sei icone scelte dal pubblico diventeranno poi il soggetto del ciclo d’incontri “Conversazioni d’arte” .
milano.corriere.it

Expo 2015, il lapsus di Sala svela la verità sui conti: “La perdita deriva da meccanismi molto complessi”

Durante la seduta delle commissioni del Comune di Milano il candidato sindaco si è fatto sfuggire che il rosso c'è. Tra biglietti e ricavi da sponsorizzazioni non incassati, extracosti, contenziosi e bonifiche il risultato finale è negativo per almeno 200 milioni
fonte: ilfattoquotidiano
La verità gli scappa durante una delle risposte: “La perdita deriva da meccanismi molto complessi”. Perdita? Giuseppe Salacontinua a parlare di chiusura in positivo dell’operazione, nella burrascosa seduta di ieri delle commissioni del Comune di Milano, ma poi arriva il lapsus. Per il resto, le domande dei consiglieri spiegano molto più delle risposte del commissario-candidato sindaco. La trincea in cui s’attesta è quella del patrimonio netto, positivo per 14,2 milioni. Ma il consigliere Basilio Rizzo(presidente del Consiglio comunale) gli ricorda che la Corte dei conti nel 2013 prevedeva che fosse di 135 milioni, “e ora festeggiamo per 14,2?”. Rincara la dose Manfredi Palmeri (Terzo Polo): “Il patrimonio era di 48 milioni nel 2014, ora è di 14,2: dunque c’è stata una perdita di 33,8 milioni, altro che risultato positivo”.
La verità è che le cifre rese pubbliche da Sala sono poche e si lasciano tirare in ogni direzione. Roberto Biscardini (Socialisti) ricorda che i soldi pubblici messi nell’operazione Expo sono, negli anni, 1,2 miliardi di euro. Diventano almeno 2 miliardi con le spese di gestione. Le entrate 2015, l’unico anno con entrate rilevanti, sono 736,1 milioni. Ecco dunque i veri contorni economici dell’evento. Poi ci sono le tecnicalità del bilancio. Ma anche su queste, la nebbia è tutt’altro che diradata. Sala ribadisce che “i ricavi” 2015 sono 736,1 milioni (373,7 da biglietti, 223,9 da sponsorizzazioni, 138,5 da altre voci). Ma sono, appunto, “ricavi”, non incassi: 19,9 milioni di biglietti non sono ancora incassati; le sponsorizzazioni hanno portato in cassa solo 45,2 milioni, il resto è offerto “in beni e servizi”; dai ricavi di sponsorizzazioni e altre voci mancano all’appello 51,4 milioni, ancora da incassare. Se si aggiungono le partite ancora sospese (extracosti, contenziosi, bonifiche…) il risultato finale è una perdita d’esercizio di almeno200 milioni, invece dei +14,9 milioni esibiti da Sala.
A questo si deve aggiungere un’ulteriore constatazione: il commissario mette a bilancio 86,4 milioni che dovranno arrivare da Arexpo (che possiede le aree) per infrastrutturazione, espropri, bonifiche. Ma Arexpo, se mai pagherà, lo farà sempre con soldi pubblici (cioè nostri), visto che soci determinanti sia di Expo sia di Arexpo sono Comune di Milano e Regione Lombardia. “Quanto, allora”, chiede non senza ironia Mirko Mazzali (Sel), “alla fin della fiera, dovrà pagare il Comune, quando sarà sindacoFrancesca Balzani?”. Sala risponde criptico: “Non ritengo, dopodiché vedremo”. Altre domande restano sospese. Quanti crediti sono verso aziende straniere, più difficili da recuperare?Quanto porta a casa Eataly di Oscar Farinetti (29 milioni) e quanto ha dato a Expo (il 5%)? Manfredi Palmeri confronta le cifre spese in pubblicità (185 milioni) con i ricavi in sponsorizzazioni per concludere che ogni 2 euro ricavati, 1 euro è stato speso inpubblicità.
Mattia Calise (Movimento 5 Stelle) chiede chi (e con che criteri) ha stimato la partita molto discrezionale dei servizi offerti dagli sponsor a fronte dei diritti di visibilità (Value in kind), per un totale di 178,7 milioni.
Altre domande sono ancor più imbarazzanti. Marco Cappato(Radicali) ricorda che Sala ha fatto un libro per l’editore Skira, che ha lavorato per Expo. Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) chiede quanti appalti sono stati messi a gara e quanti dati a trattativa privata; quanti sono stati frazionati sotto i 40mila euro per non metterli a gara; quanti sono stati i subappalti; quante pratiche sono state contestate dall’Anac di Raffaele Cantone. “Sono 138″, risponde Sala. “Ma Cantone sapeva tutto, perché l’Anac ha seguito tutto” (per la serie: avevamo il parafulmine). Ci sono stati altri casi De Lucchi? “No”. Però offre intanto le cifre degli “appalti grigi”, quelli di cui Sala si lava le mani perché triangolate (come il mezzo milione all’architetto Michele De Lucchi “dimenticato” da Sala) con altri enti: Fiera Milano (45 milioni), Regione Lombardia (37), Comune (70), Triennale (19), Esercito(17) e Italferr: oltre 120 milioni di appalti “a sua insaputa”.
Da Il Fatto Quotidiano del 26 gennaio 2016