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La vice presidente di Confindustria e numero uno di Expo2015 spa è finita sotto inchiesta con l'accusa di aver sottratto un milione di euro al Fisco


Diana Bracco, vicepresidente di Confindustria, è stata rinviata a giudizio con le accuse di evasione fiscale e appropriazione indebita, reati che avrebbe commesso in qualità di presidente del Cda del gruppo farmaceutico Bracco Spa. Lo ha deciso il gup Alessandro Santangelo, accogliendo la richiesta di processo del pm Giordano Baggio. Il processo prenderà il via il 16 marzo a Milano davanti ai giudici della seconda sezione penale. Vede imputati anche Marco Pollastri e Simona Calcinaghi, architetti di fiducia della presidente di Expo2015 Spa e commissario generale del Padiglione Italia. Il presidente del cda della Bracco Real Estate Srl, Pietro Mascherpa, invece, ha patteggiato sempre davanti al gup una multa da 45mila euro. Secondo l'accusa, Bracco avrebbe commesso una frode fiscale da oltre un milione di euro che sarebbe stata realizzata abbattendo l'imponibile attraverso fatture per spese personali, come la manutenzione di barche e case in celebri località turistiche, dall'isola di Capri alla Provenza, fatte confluire sui bilanci delle società del gruppo Bracco. La frode fiscale contestata ammonta a un milione e 42mila euro, somma che a marzo scorso era stata posta sotto sequestro preventivo e che oggi è stata dissequestrata dal gup Santangelo dopo che nel frattempo l'industriale ha risarcito l'Agenzia delle entrate, sanando così il proprio contenzioso tributario con l'Erario. Sono finite sotto la lente d'ingrandimento dei militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano fatture per un totale di oltre tre milioni di euro emesse dagli architetti Pollastri e Calcinaghi per i lavori in cinque case di proprietà dell'industriale: 3,6 milioni di euro distratti, stando all'ipotesi del pm, dalle casse di alcune società del suo gruppo per lavori di ristrutturazione di yacht e diversi immobili a Merate, in provincia di Lecco, a Vence, in Provenza, a Nizza Monferrato, nell'Astigiano; e ancora, ad Anacapri, sull'isola di Capri, e a Megeve, centro dell'Alta Savoia. "Andremo a dibattimento e ci difenderemo, anche perché questa è una questione che non ha rilevanza penale e non ci sono reati", commenta l'avvocato Giuseppe Bana, legale di Bracco, spiegando come in udienza preliminare il gup ha ritenuto che le questioni a lui sottoposte non potessero essere risolte in questa fase preliminare del procedimento, ma andassero demandate al vaglio dibattimentale, che prevede un ampio contraddittorio tra le parti". Il legale ha ripetuto anche oggi quanto più volte sottolineato in passato: "Il fatto non ha rilevanza penale e la mia assistita ha già ampiamente risolto la questione inerente alla posizione fiscale", sottolineando la decisione del gup di disporre il dissequestro della somma sequestrata lo scorso marzo. "Nel processo ci sono tante questioni giuridiche da risolvere", aggiunge l'avvocato Armando Simbari, legale degli architetti Pollastri e Calcinaghi, anche loro rinviati a giudizio. La difesa di Diana Bracco da subito aveva contestato i rilievi penali e l'accusa di frode, spiegando che la pratica con il Fisco si era già conclusa con una transazione. "Tutte le imposte sono state pagate", aveva spiegato Bana, per quale si trattava di "contestazioni riguardanti l'inerenza all'attività di impresa di fatture, situazione non rilevante sotto il profilo penale e già risolta con l'Agenzia delle Entrate".
repubblica.it
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Sicurezza cantieri, siglato il Protocollo d’Intesa tra Expo 2015, INAIL ed Enti Bilaterali per il dismantling


Cantieri sicuri. È stato questo uno dei principali obiettivi che Expo 2015 S.p.A. ha fissato sin dall’inizio della sua attività. Un imperativo che la società che ha organizzato l’Esposizione Universale ha seguito con impegno, ottenendo risultati eccellenti durante la costruzione – nessun infortunio mortale registrato –, e che guiderà anche la fase di dismissione del sito espositivo. A fine dicembre 2015, infatti, è stato rinnovato l’impegno sottoscritto con Inail ed Enti Bilaterali dell’Edilizia con il Protocollo d’Intesa per la sicurezza nei Cantieri Expo valido per il Dismantling dell’area che ha ospitato l’Esposizione Universale.
La sicurezza del cantiere e la tutela dei lavoratori è stata garantita dalla società in concreto attraverso la sottoscrizione di una serie di accordi con le Istituzioni e le Parti Sociali finalizzate a mettere in campo soluzioni innovative per presidiare e rimuovere le situazioni di rischio legate a fenomeni di interferenze e per garantire il rispetto della legalità. In questo contesto, sono stati sviluppati alcuni progetti diretti ad  “alzare l’asticella” della sicurezza, al fine di elevare il livello qualitativo delle prestazioni e stimolare la partecipazione di tutti i soggetti, in primo luogo dei lavoratori, nella definizione delle misure di prevenzione. E’ questo il significato più profondo degli accordi sottoscritti da Expo 2015 S.p.A. con INAIL e le Parti Sociali, con il supporto di ASL tra cui ricordiamo, in particolare, il Protocollo INAIL – Enti Bilaterali Edili del 25 novembre 2013.
Con il nuovo Protocollo siglato a dicembre 2015 si rinnova l’impegno dell’INAIL e dell’Ente Bilaterale dell’Edilizia per la sicurezza nei Cantieri Expo anche nella fase altrettanto critica delle operazioni di Dismantling.
L’accordo prevede un sistema di controllo degli accessi delle imprese, dei lavoratori e dei mezzi all’interno dei cantieri da parte di Expo 2015 S.p.A. e Cassa Edile di Milano mentre INAIL e CPT si impegnano ad assicurare oltre 1.300 ore di presenza nei cantieri per supportare imprese e lavoratori per:
  • la valutazione delle competenze in atto relative alle abilità e conoscenze dei lavoratori in tema di sicurezza;
  • gli interventi di assistenza tecnica, monitoraggio comportamentale e formazione on the job “quando serve e dove serve”.
Le attività saranno costantemente coordinate e monitorate da un Comitato di Governance supportato da esperti e tecnici degli Enti coinvolti.
Vista l’importanza del tema il Protocollo è stato presentato anche alla Società Arexpo per un successivo coinvolgimento.
I risultati di tutto questo lavoro – dichiara Alessandro Molaioni, Direttore della Divisione Tecnica Dismantling di Expo 2015 S.p.A. – sono sotto gli occhi di tutti: Expo si pone come Cantiere laboratorio per l’applicazione di protocolli volti a migliorare la sicurezza sul lavoro, in un quadro particolarmente complesso con elevatissimi rischi di interferenze, accompagnati da programmazioni molto strette in termini di tempo su un’area di appena 110 ettari dove hanno lavorato anche 10.000 lavoratori su più turni. Vogliamo quindi proseguire con questa gestione virtuosa anche nella fase Dismantling”.
“La grande collaborazione tra Expo 2015, le Parti Sociali ed INAIL – commenta Paola Pizzighini, Responsabile delle Relazioni Sindacali di Expo 2015 S.p.A. – ha permesso di raggiungere risultati eccellenti. Uno tra tutti fotografa la situazione: contrariamente alle previsioni iniziali, nei cantieri di Expo non vi è stato nessun incidente mortale. Anche la fase Dismantling si presenta molto delicata per la presenza contemporanea dei cantieri di tutti i Padiglioni e con circa 1.500 lavoratori in Cantiere, per questa ragione è importante non abbassare la guardia e mantenere vigile l’attenzione sulla sicurezza”.
“I positivi risultati in termini di promozione della salute e sicurezza sul lavoro conseguiti nella fase di realizzazione delle opere necessarie per l’evento EXPO 2015 – dichiara Antonio Traficante, Direttore regionale Inail Lombardia – dimostrano che una fattiva e costante sinergia tra Istituzioni, parti sociali, aziende e lavoratori è la carta vincente per modernizzare il paese. La metodologia innovativa sperimentata nel progetto Inail-CPT nella fase di costruzione diventerà nel 2016 il modello di riferimento per la realizzazione di interventi di prevenzione nei cantieri lombardi, a partire da quelli interessati nella fase di Dismantling. L’auspicio è di trasferire questa esperienza anche in altri contesti, diffondendola su tutto il territorio nazionale come buona pratica da applicare in tutti i cantieri particolarmente complessi e nella realizzazione delle grandi opere”.
Il presidente CPT- Sicurezza in edilizia Dario Firsech e il vicepresidente Pietro Burgarello, con estrema soddisfazione, accolgono il positivo riscontro e la replicabilità del progetto “La formazione dei cantieri EXPO”, già peraltro sperimentato in occasione della realizzazione di Milano Expo 2015. L’importanza di creare legami concreti con antri Enti per progettare e mettere in campo misure straordinarie, intervenendo sulla cultura della sicurezza con specifici percorsi formativi, sulla prevenzione attraverso l’adozione di soluzioni organizzative e operative mirate all’attuale fase di dismantling delle strutture dell’Esposizione Universale appena conclusa, rappresenta l’opinione condivisa e condivisibile. Il presidente CPT ritiene che “solo con una sinergica collaborazione tra Enti si può efficacemente contribuire a una più ampia diffusione della cultura della sicurezza del lavoro. L’esperienza nei cantieri EXPO ha sicuramente portato i risultati sperati a quella innovativa modalità di fare formazione on the job dimostrando che è possibile coniugare la sicurezza con le esigenze della produzione anche in un contesto con elevati rischi interferenziali per il contemporaneo svolgimento di attività molto diverse tra loro”.  Aggiunge il vicepresidente CPT “sarà nostro dovere garantire ai lavoratori edili iscritti al sistema bilaterale delle costruzioni e indipendentemente dalla nazionalità, le attività di sensibilizzazione, formazione e promozione della salute e sicurezza nei cantieri interessati al progetto in un ottica di massima flessibilità operativa adeguate ai bisogni che dovessero eventualmente sorgere”.
expo2015.org

Compleanno importante per la fiera di Riva del Garda (Trento) Expo


Torna nel quartiere fieristico di Riva del Garda, dal 31 gennaio al 3 febbraio 2016,
l’appuntamento dedicato alle imprese dell´HO.RE.CA. Incontri one to one, seminari formativi e master professionali al centro del programma di eventi collaterali

Riva del Garda, novembre 2015 – Proseguono spediti i preparativi per la 40^ edizione di EXPO RIVA HOTEL,la fiera dedicata al mondo dell’Ospitalità e della Ristorazione professionale che, l’ultimo weekend di gennaio 2016, festeggerà la sua quarantesima edizione.  Nata in uno dei principali distretti turistici italiani, -quello del Garda Trentino-  Expo Riva Hotel è da sempre patrocinata da Federalberghi e Federturismo Confindustria, rappresenta oggi una delle 3 fiere di settore più partecipate del Paese.

34.000 mq. suddivisi in 6 padiglioni espositivi con 4 grandi aree tematicheINDOOR & OUTDOOR CONTRACT, COFFEE & BEVERAGE, FOOD & EQUIPMENT, ECO -  WELLNESS & CONSULTING, è questa l’essenza di EXPO RIVA HOTEL, un appuntamento imperdibile per gli operatori del mondo HO.RE.CA. che desiderano essere costantemente aggiornati sulle novità e tendenze del settore.

Numerose le iniziative che si stanno concretizzando per questa 40^ edizione fra cui spiccano gli HOSPITALITY DAYS, ilmarketplace dell’ospitalità ideato da Teamwork, società riminese di consulenza e formazione del settore alberghiero. Saranno 4 giornate -gratuite per i partecipanti- in cui, i migliori consulenti e fornitori di servizi del settore incontreranno e risponderanno alle domande degli operatori turistici. Un vero e proprio workshop dal format innovativo, un’occasione unica di aggiornamento e confronto per il mondo dell’Ospitalità.  

L’altra importante novità di questa speciale edizione riguarda il segmento del beverage con l’inserimento diSOLOBIRRA l’area dedicata ai microbirrifici del Trentino Alto Adige che porteranno ad EXPO RIVA HOTEL le loro ricercate selezioni.

L’appuntamento è quindi nel quartiere fieristico di Riva del Garda (Trento) dal 31 gennaio al 3 febbraio 2016 con la 40^ edizione di Expo Riva Hotel.

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fonte: http://www.exporivahotel.it/

Expo fa volare Malpensa e Linate. Ma c’è l’incognita attentati a Parigi

L'impatto dei tragici fatti di Parigi sul traffico aereo è stato immediato, significativo e non se ne vede ancora la fine. Solo nelle prossime settimane si capirà se si stia esaurendo e se occorrerà attendere ancora. È quanto ha fatto sapere Pietro Modiano, presidente di Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, nel corso dell’audizione al Comune di Milano. Complice l’Esposizione Universale, il 2015 è stato un anno positivo per gli scali milanesi: il monte-passeggeri è salito a 28,1 milioni, il 3% in più dell’anno precedente. Da Malpensa ne sono transitati 18 milioni, per un aumento dell’1,3% rispetto al 2014. «A novembre 2015 – dettaglia però Modiano – avevamo previsto una crescita del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Ma siamo stati costretti a ricrederci: per effetto di quanto avvenuto a Parigi il 13 di quel mese, abbiamo bruciato in soli 15 giorni 3 punti percentuali di crescita, attestandoci comunque su un buon 6,5% di incremento».
La paura di volare potrebbe costringere la società aeroportuale a vedere al ribasso anche le stime inserite nelle«Linee guida del quinquennio 2015-2020», quelle esposte ieri da Modiano, perché non è dato sapere quando finirà: «Abbiamo bisogno di qualche settimana per capire» scandisce il numero uno di Sea. Quali numeri potrebbero essere rivisti? «Il nostro obiettivo è far sì che il sistema aeroportuale milanese trasporti entro il 2020 circa 7 milioni di passeggeri in più all’anno rispetto ad oggi, arrivare a 33-34 milioni, puntando su una crescita delle tratte intercontinentali. Ma ora ci riserviamo di ridefinire le stime».
Oltre ai fatti di Parigi, ci sono altri due fattori di incertezza: le sorti del decreto Linate, ora che l’Unione Europea lo ha bocciato, e l’effetto delle fusione tra Sea e Sacbo, la società aeroportuale di Bergamo. Sul primo fronte, Modiano non nasconde la sua preoccupazione perché «c’è il rischio di un allargamento delle possibilità di voli internazionali e anche intercontinentali su Linate a danno di Malpensa, che è un’infrastruttura dedicata proprio all’intercontinentale e che ha bisogno, per questo, di voli a breve e medio raggio a sostegno. Linate è saturo: oltre i 10 milioni di passeggeri annui non si può andare». Quanto alla fusione con Sacbo, oggi si chiude il bando del Comune di Milano per l’advisor. Sea auspica che fusione sia entro giugno, mese delle elezioni amministrative. Uno scenario tutt’altro che scontato.

ilgiorno.it

L’EFFETTO EXPO SI È FATTO SENTIRE. CI SONO VOLUTI 20 ANNI MA ADESSO ABBIAMO UN SISTEMA MENO LONTANO DA QUELLO VINCENTE

 «U n anno di transizione». Lo definisce così Duccio Campagnoli, presidente di BolognaFiere, il 2015 per il mondo fieristico italiano. Un anno che ha segnato un cambiamento nella geografia dell’industria di settore. «L’effetto Expo di Milano si è fatto sentire, eccome», dice il presidente lasciando intendere che quell’evento ha rappresentato uno spartiacque tra passato e futuro. «Ci sono voluti quasi venti anni, ma oggi il nostro sistema fieristico è meno lontano dal modello vincente della Germania». Il presidente parla di un sistema più maturo, ma anche più consapevole della propria forza. «Anche grazie ai provvedimenti promossi dal vice ministro allo Sviluppo economico Calenda che hanno dato un’iniezione di fiducia all’intero settore — osserva — Con un sostegno nel 2015 di 50 milioni di euro, affidati ai principali enti italiani, siamo riusciti a valorizzare il nostro network internazionale e ad aiutare le nostre imprese che operano all’estero. A questo punto, speriamo solo che questi sostegni diventino strutturali come accade in Germania». Addio, quindi, all’immagine datata dell’Italia delle fiere e dei campanili. «È solo un ricordo, e nemmeno piacevole — dice — Se guardo al futuro vedo Milano come l’ammiraglia del sistema fieristico italiano, ma subito dopo arrivano poli all’avanguardia e specializzati come Bologna e Verona che rappresentano due punti di forza per
le imprese manifatturiere made in Italy», sottolinea il presidente di BolognaFiere. Che apre l’anno nuovo con il tradizionale appuntamento di Marca, dedicato al mondo della marca commerciale: «Avremo tutte le insegne più importanti della Gdo, con tre new entry: Carrefour, Metro e Iper». Intanto, BolognaFiere chiude il 1° semestre 2015 con un utile lordo di 2,8 milioni di euro per la capogruppo e di 6,8 milioni di euro per il gruppo grazie al buon andamento delle manifestazioni organizzate in Italia (solo dal Cosmoprof, la fiera mondiale della cosmetica e del benessere, sono arrivati 3 milioni in più portando in città 2500 espositori da oltre 70 paesi nel mondo). In crescita, oltre alle aspettative del budget, i ricavi: 41,7 milioni di euro per la capogruppo contro i 38 attesi e 63,9 milioni per l’intero gruppo BolognaFiere. «Nel 1° semestre abbiamo recuperato 5 milioni persi con il trasferimento di Lineapelle a Milano e migliorato la reddittività della società», rivendica Campagnoli che iscrive a bilancio anche 500mila euro di utile dall’avventura del Padiglione della biodiversità a Expo. «Un lavoro che continuerà anche dopo l’evento di Milano con la 28esima edizione di Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale (9-12 settembre)». Come continuerà il lavoro intrapreso nel corso degli anni con Cersaie (ceramica), Saie (serramenti e forniture di interni-esterni), Accadueo (tecnologie per trattamento acqua potabile), Expotunnel (tecnologie per il sottosuolo) ed Eima (macchine agricole), solo per citare alcuni appuntamenti calendarizzati per quest’anno. Anche se la vera scommessa per Campagnoli si chiama Motor Show, il salone dell’auto. Sarà l’edizione del quarantennale, già inserita nel calendario internazionale dell’Oica, che darà ancora più peso alla manifestazione nei confronti della business community. Non a caso, dal 3 all’11 dicembre torneranno a Bologna le associazioni del settore e le case automobilistiche. «Sono sicuro che faremo un grande evento», premette il presidente dell’expo di via Michelino, che gestirà l’organizzazione dell’evento assieme ad Autoprometec, Aci Sport, Anfia ed Econometrica. Intanto, BolognaFiere ha già incassato l’impegno di Fca ad esserci. «Fca è con noi. Si è impegnata per il 2016». Restando alle performance del 1° semestre, il presidente sottolinea che questi risultati sono stati ottenuti nonostante le incertezze economiche del mercato interno. «Qualche flebile segnale di ripresa lo abbiamo avvertito, ma il vero problema resta l’asfissia del mercato dell’edilizia. Tuttavia — aggiunge — siamo riusciti a compensare questa debole ripresa con la crescita dei dividendi delle società estere — negli Usa, Cina e Hong Kong — che hanno permesso al Cda di confermare una previsione di chiusura d’anno raggiungendo l’obiettivo di pareggio programmato». In questo senso, un’ulteriore conferma arriva da Cosmoprof Asia (11-13 novembre): un’edizione, la ventesima, caratterizzata da un numero record di visitatori (63.241 provenienti da 119 Paesi nel mondo, +5,5% rispetto alla precedente edizione) e di espositori (2504 aziende provenienti da 46 Paesi, un dato che segna un incremento del 6% rispetto al 2014). Un andamento economico, quello di BolognaFiere, che fa dire al presidente che la società sarà in grado nei prossimi anni di reggere con le proprie forze il peso dei 70 milioni per la realizzazione dei nuovi spazi espositivi a Nord del quartiere. Serve però un impulso dai 15 ai 20 milioni di euro derivanti da un aumento di capitale e da realizzare entro il 2020. «Soldi che arriveranno in parte dal pubblico e in parte dal privato, ma possiamo partire subito nel 2016 per avere due padiglioni nuovi entro il 2018». Duccio Campagnoli è il presidente di BolognaFiere. Ottimi gli ultimi mesi di gestione della società e le prospettive per il prossimo futuro
repubblica.it