Blog Expo: marzo 2017

Seppiana tra i primi paesi italiani ad investire sulla scuola materna

Seppiana è uno dei paesi italiani che più investe sull'infanzia. Lodice l'associazione Openpolis, l'osservatorio civico della politica italiana che si occupa di dati pubblici. Openpolis ha di recente pubblicato un'analisi approfondita sulla spesa pro capite dei Comuni per le scuole materne presenti sul territorio.
Seppiana, secondo la statistica fatta nel 2014 quando il paese non era ancora unito a Viganella, è tra nei primi 100 Comuni italiani per investimento sull'educazione per i più piccoli. Il paese della Valle Antrona è al 5° posto tra i Comuni del Piemonte e 48° in Italia, con una spesa di 188,31 euro pro capite. Sempre tra le prime cento comunità, anche Anzola d'Ossola: 7a in Piemonte e 57a in Italia con una spesa di 168,82 euro a testa per cittadino.
''Abbiamo sempre creduto nella nostra scuola materna che viene finanziata anche con l'aiuto degli altri comuni della valle - spiega il sindaco di Borgomezzavalle, Alberto Preioni - . Questo conferma l'attenzione che riserviamo alla popolazione e la nostra linea politica tesa a combattare lo spopolamento della montagna''.
ossolanews

LE DONNE NEL C.A.I.: è Donna il 35% dei Soci del Club Alpino Italiano

IN OCCASIONE DELLA “GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA” IL C.A.I. EVIDENZIA L’IMPORTANTE E CRESCENTE PRESENZA FEMMINILE NEL SODALIZIO

La Giornata Internazionale della Donna dell’8 marzo è un’occasione per il Club alpino italiano per evidenziare, con alcuni dati, la consistente presenza di Socie e la loro importanza.
È donna oltre un terzo degli iscritti al Club alpino italiano: 110.127 su un totale di 311.134 soci (dato aggiornato al 31 dicembre 2016). Dunque il 35% del totale.
Le regioni con più Socie in termini assoluti sono Lombardia con 28.868 su un totale di 85.982 iscritti (34% del totale), Veneto con 18.376 su 51.865 (35%) e Piemonte con 18.094 su 50.199 (36%).
Le regioni con più Socie in termini percentuali sul totale sono Campania (sono donne il 44% degli iscritti), Sardegna (42%), Alto Adige e Umbria (in entrambe il 41%).

UN PO’ DI STORIA

Nel 1863, anno della sua fondazione, il CAI era un’associazione esclusivamente maschile e solo agli albori del 1900, comunque in anticipo rispetto alla società civile, sono state ammesse anche le donne.
Ben più lungo, però, è stato il tempo necessario perché, anche nel mondo degli alpinisti e dei frequentatori della montagna facessero, e non senza fatica, il loro ingresso figure di donne scalatrici. Ricordiamo, sul finire dell’Ottocento, la protoalpinista Alessandra Boarelli; nel primo periodo del Novecento Irene Pigatti; agli inizi degli anni Sessanta Silvia Metzeltin e Teresina Airoldi, per arrivare alle Nives Meroi dei nostri tempi: tutte donne che, nel variare dei tempi, hanno espresso elevate capacità alpinistiche e umane.
Da molti anni il Direttore del CAI è una donna: Andreina Maggiore ricopre questa posizione dal dicembre 2010. Prima di lei Paola Peila, in carica per dieci anni, dall’ottobre 2010.
mountaingblog.it

Made expo, edilizia del futuro antisismica e sostenibile

Da mercoledì 8 a sabato 11 marzo nel polo espositivo di Fiera Milano il salone internazionale biennale del progetto e delle costruzioni con oltre 1.400 espsitori. Il ministro Graziano Delrio all'inaugurazione
Il mondo dell'architettura e dell'ediliza in primo piano a Made expo, il salone internazionale biennale del progetto e delle costruzioni da mercoledì 8 a sabato 11 marzo nel polo espositivo di Fiera Milano con circa 1.400 espositori, 4 saloni specializzati, otto eventi speciali, appuntamenti e convegni e la presenza di oltre 200 delegazioni estere provenienti da più di 25 Paesi.
Edizione 2017 che apre i battenti alla presenza del ministro alle Infrastrutture e ai trasportiGraziano Delrio, del governatore della Lombardia Roberto Maroni, di AngeloRughetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e del sindaco di Milano Giuseppe Sala con Roberto Snaidero, presidente di Made expo e Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo.
Fiera che si presenta con solo come appuntamento di business fra professionisti e aziende, ma anche come “luogo di conoscenza” diretta perché permette di scoprire e conoscere tutte le novità della produzione fra ricerca, innovazione, tecnologia per costruire, recuperare e ristrutturare in modo sostenibile, efficiente e sicuro. A partire dai tempi legati all'ultimaemergenza terremoto e al dopo emergenza, alla riqualificazione e rigenerazione deicentri urbani e degli edifici a partire dalle periferie. E del post terremoto e della nuova edilizia antisismica si parla dopo l'inaugurazione a convegno Casa Italia: oltre l’emergenza, una visione per il futuro – ore 14,30 Pad.1 – con Giovanni Azzone, project manager di Casa italia, Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale architetti, Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale ingegneri.
I saloni propongono una visione “multi – specializzata” del settore su materiali, sistemi di costruzione, serramenti, involucro finiture, superfici e progettazione nei suoi 4 saloni.

Made costruzioni materiali (padiglioni 6-10)
Presenta soluzioni costruttive e tecnologie innovative, materiali performanti, attrezzature all’avanguardia per un’edilizia sostenibile e sicura. Di scena sistemi costruttivi e strutture in legno, laterizio, calcestruzzo e acciaio, materiali, manufatti, prodotti per impermeabilizzazione, isolamento, protezione, risanamento e rinforzo strutturale, colore e pitture, sistemi di misura, prova e controllo, soluzioni per il cantiere e per la sicurezza.
Made involucro e serramenti (padiglioni 1-2-3-4)
Rappresenta la filiera serramenti, tende, sistemi di oscuramento, protezione, involucro edilizio e coperture che parte dalle macchine per la lavorazione dei serramenti in tutti i materiali (legno, alluminio, pvc) per arrivare ai prodotti finiti più innovativi.
Made interni e finiture (padiglioni 5-7)
Propone soluzioni ad alta qualità e prodotti innovativi in tema di pavimenti, rivestimenti, porte, maniglie e accessori, controsoffittature, partizioni interne, pareti attrezzate, scale e finiture. Un incontro tra design, tecnologia e ricerca per tutti gli addetti ai lavori: progettisti, interior designer, contractor e distributori rivenditori nazionali e internazionali.
Made software tecnologie e servizi (padiglione 10)
Presenta le ultime novità in ambito software, dalla progettazione e calcolo strutturale alla progettazione architettonica ed ingegneristica, e del Bim. E poi stampanti 3D, realtà aumentata ed altre tecnologie e servizi innovativi funzionali a progettare, costruire e gestire edifici e ambienti.

Tutte le informazioni su www.madeexpo.it
fonte: ilgiornale.it

Sempre più Frecciarossa a Venezia

VENEZIA - Prosegue la rimodulazione dei servizi Frecciarossa di Trenitalia. Da domenica 5 marzo è operativo ancora uno scalettamento di materiali, con i Frecciarossa 9418 Napoli C.le - Venezia Santa Lucia ed il 9439 Venezia S.L. - Salerno che passano da ETR.500 ad ETR.1000; stessa sorte segue la coppia 9403 Venezia S.L. - Roma Termini ed il corrispondente 9444.
Da ovest ad est cambiano materiale anche il Frecciabianca 9709 Torino Porta Nuova - Venezia Santa Lucia che passa a Frecciarossa (ETR.500), con il corrispondente 9708 in senso inverso che termina la corsa a Milano Centrale; anche il 9731 Milano C.le - Venezia S.L. ed il 9750 Venezia S.L. - Torino P.N. passano da Frecciabianca (Locomotive E.414 con carrozze IC901) a Frecciarossa sempre con ETR.500.
Questo upgrade di materiale si rende possibile grazie alla sempre crescente disponibilità di ETR.1000, che prendono il posto degli ETR.500 a loro volta impiegati in luogo delle composizioni Frecciabianca, destinate a passare al servizio Intercity.

Frecciarossa 1000 a Venezia Mestre per un servizio speciale diretto a Rho Fiera Milano Expo 2015.
Foto Alessio Pedretti - 16 ottobre 2015

MAMOIADA. Il Cannonau protagonista della fiera «Sorgentedelvino Live»


MAMOIADA. Dal prossimo sabato e fino a lunedì 13 marzo, il vino Cannonau di Mamoiada sarà protagonista della rassegna enogastronomica «Sorgentedelvino Live 2017» di Piacenza Expo, insieme ai formaggi Erkìles di Olzai e al pane carasau Soru di Ovodda. L'annuale fiera dei vini naturali – ispirata alla proposta etica dell'ineguagliato cantore del vino e della terra Luigi Veronelli – si svolge dal 2010 nell'accogliente cittadina dell'Emilia-Romagna intorno ai temi del recupero del rapporto con la terra, della valorizzazione del vino, della fiducia tra produttore e consumatore, dell'etica della responsabilità e della cooperazione. 

Tre giorni di festa e di libere degustazioni, con la prevista partecipazione di oltre 150 vignaioli italiani e stranieri, e un padiglione interamente dedicato alla terra, ai vini, alle persone e alle tradizioni della Sardegna: il «Terroir Sardegna», uno spazio per immergersi nei profumi, sapori, musiche e tradizioni dell'isola, allestito grazie alla collaborazione della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, del circolo Gremio sardo Efisio Tolla di Piacenza e al sostegno della Regione. All'interno del «Terroir Sardegna» avrà un'ampia visibilità Mamoiada, il paese dove ottanta viticoltori hanno costituito nel 2016 il consorzio Mamojà per tutelare e valorizzare la specificità del Cannonau naturale e biologico. Gli operatori commerciali internazionali e i numerosi visitatori del salone «Sorgentedelvino Live 2017», avranno così la possibilità di scoprire le migliori bottiglie e di acquistare le ultime etichette delle cantine Francesco Cadinu, Tonino Canneddu, Giovanni Montisci, Giuseppe Sedilesu e Vike Vike del giovane enologo Simone Sedilesu. Cinque splendide realtà vitivinicole con sede nel paese delle famose maschereMamuthones, negli ultimi anni impegnate nella produzione di eccellenti vini naturali ottenuti dalla fermentazione spontanea e utilizzando modeste quantità di solfiti. Insieme ai pluripremiati vini di Mamoiada, la Sardegna sarà presente nella rassegna piacentina con altre due specialità agro alimentari della Barbagia: i formaggi pecorini del caseificio artigianale Erkìles di Francesco e Giovanni Agostino Curreli di Olzai (inserito nella lista degli espositori ufficiali tra gli "Artigiani del cibo") e il tradizionale pane carasau del Panificio Soru Francesco di Fabio e Carlo Soru di Ovodda. 

 L'importante vetrina del «Terroir Sardegna» ospiterà anche i prodotti dell'azienda agricola Famiglia Orro di Tramatza (Oristano) e i vini della giovane cantina di Carlo Deperu e Tatiana Holler di Perfugas (Sassari) Per sabato sera, il Gremio sardo Efisio Tolla di Piacenza ha organizzato una cena a base di prodotti tipici isolani, come l'agnello IGP e il carciofo spinoso DOP. Domenica 12 marzo, l'area espositiva del «Terroir Sardegna» sarà animata da alcune esibizioni dei tenori Sos Emigrantes, gruppo di canto formato da giovani sardi emigrati nel nord Italia. La fiera di Piacenza è aperta alle associazioni, artisti, editori, espositori tecnici e imprese che propongono attrezzature o servizi nell'ambito del settore vitivinicolo. Altre informazioni sulla nona edizione della manifestazione «Sorgentedelvino Live 2017», l'elenco completo degli espositori e il programma del «Terroir Sardegna» si trovano facilmente nel sito internet sorgentedelvinolive.org
labarbaga.net

Paesaggio: Da Uffizi a Pompei, ecco Giornata Nazionale

(di Daniela Giammusso)(ANSA) - ROMA, 07 MAR - I Paesaggi condivisi a L'Aquila e L'arte racconta il Paesaggio nel giardino all'inglese della Reggia di Caserta. Michelangelo Pistoletto superstar a Pompei con una nuova versione del Terzo Paradiso realizzata con i frammenti di anfore e ceramiche romane bombardate nel '43 e il viaggio alla scoperta delle tecniche di rappresentazione nell'antichità al Museo Nazionale Romano. E poi ancora l'arte ambientale a Siena e percorsi ad hoc agli Uffizi, Brera, all'Opificio delle pietre dure e al Museo nazionale di Ravenna, che per i più piccoli si trasformerà in ''una tana ideale''. Parte con più di 120 iniziative già in programma la prima Giornata Nazionale del Paesaggio, il 14 marzo in tutta Italia, per sensibilizzare i cittadini su temi e valori della salvaguardia del territorio. Un grande festa per accendere un faro ''su un settore che in Italia non ha avuto nel tempo la visibilità che avrebbe dovuto'', spiega il Ministro di beni culturali e turismo, Dario Franceschini'', nonostante il nostro sia ''l'unico paese al mondo che con l'Articolo 9 ha inserito la tutela del paesaggio persino nella Costituzione. Una bellezza diffusa spesso frutto anche del lavoro dell'uomo: penso ad esempio alla Val d'Orcia''. Quello che si cercherà di raccontare, spiega il sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, ''è che il paesaggio non è più solo colline verdi, ma il contesto in cui vive una comunità, che può essere anche urbano o da recuperare. L'attenzione oggi deve essere ancora maggiore perché non si ripetano certi assalti, incontrollati e anche piuttosto irrimediabili. La Giornata - prosegue - dimostrerà questo sia il fil rouge di un'azione di tutela puntuale, attenta e al servizio di tutti, perché il nostro paesaggio è patrimonio di tutti i cittadini italiani. E può essere protetto solo attraverso un rete tra soggetti pubblici, privati, enti locali, associazioni, persone singole''. Mentre al contrario, incalza, il segretario generale del Mibact, Antonia Pasqua Recchia, gli scenari ''sfatti e disgregati si prestano spesso a sacche di malavita'' Ecco allora che le iniziative per la Giornata si moltiplicano tra musei e istituti statali, da La Galleria Nazionale d'arte moderna e contemporanea a Roma ai Palazzi Reali di Genova e Napoli, il Cenacolo Vinciano a Milano, Palazzo Rota Pisaroni a Piacenza, le Terme di Diocleziano e Ostia antica, ancora nella capitale, la Villa della Regina a Torino, Palazzo Ducale a Venezia. Fino a Pompei, dove, racconta il Soprintendente speciale Massimo Osanna, ''ora che i problemi interni al sito sono risolti, bisogna pensare alla riqualificazione del contesto, che è stato stuprato dal secondo dopoguerra e che invece era uno dei più belli del mondo antico, celebrato in tutti i Grand Tour del '700''. Tra le iniziative, anche lo speciale ''porte aperte alle Soprintendenze, che non sono solo luoghi dove si rilasciano permessi e si mettono vincoli'', dice Franceschini, proprio per valorizzare il loro ''straordinario lavoro nell'azione di tutela''. A celebrare la Giornata, anche la consegna del primo Premio Paesaggio Italiano al Collegio Romano e la firma del Piano paesaggistico con il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. Info: www.beniculturali.it/giornatadelpaesaggio(ANSA).

Forte scossa di terremoto avvertita in Ossola


Vetri che tremavano, suppellittili e bottiglie rovesciate a terra. Sono stati attimi di panico quelli vissuti intorno alle 21.15 in Valle Vigezzo e  a Domodossola per una forte scossa di terremoto. Il sisma è stato avvertito in particolare nel fondovalle da Druogno a Re, ma in molti sostengono di averlo sentito anche a Domo e nei paesi limitrofi. Per ora non si registrano danni. "Ho visto la bottiglia dell'acqua sul tavolo in cucina tremare" scrive una lettrice di Druogno. "Ballava il lampadario" scrive un altro lettore di Malesco. La scossa è stata sentita molto forte anche a Re e frazioni: "E' durata un minuto, sembrava un'eternità - spiega il sindaco Oreste Pastore -. Tremavano anche i fossili della mia collezione e alcuni sono improvvisamente caduti a terra: ho già ricevuto numerose telefonate da parte di concittadini allarmati che si sono spaventati molto".

ossolanews

Terremoto in Svizzera, scossa di magnitudo 4,7 avvertita anche a Milano e al Nord


L’epicentro è in Svizzera, nei pressi del monte del Col du Klausen, al confine tra i cantoni Svitto e Glarona. Non si segnalano feriti. Nel Varesotto 20 chiamate a pompieri

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.7 è stata avvertita alle 21.12 in varie zone dell’Italia settentrionale, Milano compresa. L’epicentro è in Svizzera, nei pressi del monte del Col du Klausen, al confine tra i cantoni Svitto e Glarona. Al momento non si segnalano vittime o feriti e neppure danni. La polizia cantonese ha ricevuto una ventina di chiamate per una scossa che è durata circa 3 secondi.

L’assessore lombardo: «Nessun danno ma monitoriamo»

La centrale operativa lombarda di Protezione civile ha ricevuto segnalazioni dalle province di Bergamo, Lecco, Como, Milano, Varese e Sondrio dove la scossa è stata avvertita. Confermo che al momento non si registrano danni a cose e persone. La Sala operativa regionale, attiva 24 ore al giorno, continuerà a monitorare la situazione», ha detto l’assessora alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia, Simona Bordonali.


Preoccupazione nel Lecchese

Il sisma ha creato preoccupazione in particolare nel Lecchese, soprattutto in Valsassina e in Brianza. Al comando provinciale dei vigili del fuoco di Lecco sono giunte chiamate di persone anziane, allarmate dai lampadari che si muovevano, e che chiedevano informazioni sull’accaduto. Non c’è stato alcun intervento da parte delle forze dell’ordine.

corriere.it


Sci, guida al risparmio rosa sulle montagne torinesi

Le montagne torinesi si tingono di rosa. Per la festa della donna, mercoledì 8 marzo, in molte località gli skipass costeranno poco più delle mimose. E vale la pena di approfittare degli sconti: dopo le nevicate di lunedì e sabato scorso le condizioni sono eccellenti dappertutto. Se il meteo non farà scherzi, dovrebbero esserci anche una giornata di sole e temperature primaverili. 

Al Frais le signore scieranno gratis: la microstazione valsusina regalerà lo skipass. A un’ora esatta di treno dal centro di Torino, offre i due skilift e la seggiovia che collega la stazione di Chiomonte alle piste. È chiusa però la Sauze A. Il giornaliero feriale per gli accompagnatori costa 21 euro. Info su www.frais2010.it. 

Un paio di fermate più avanti, sulla stessa linea ferroviaria, c’è Bardonecchia: 100 chilometri di piste e 23 impianti (praticamente tutti aperti) che per le festeggiate saranno scontati a metà prezzo, cioè 18 euro anziché 36. Per ottenere la riduzione bisogna acquistare online su www.bardonecchiaski.com, dopo aver richiesto il codice promozionale: è necessario scrivere un messaggio privato alla pagina Facebook del comprensorio. 

Altra vallata, stessa distanza dalla città: a Prali, un’ora e venti di auto da Torino, in val Germanasca, le sciatrici spenderanno 8 euro. Ci sono 4 impianti e 8 piste, perfettamente innevate: si scende dai 2500 metri di Bric Rond ai 1400 del paese. Gli uomini pagano 19 euro. Info su www.praliskiaerea.com. 

Con mezz’oretta di viaggio in più si scia al Pian Benot, nelle valli di Lanzo. Tre skilift, una seggiovia e un tapis roulant che portano dai 1600 metri di Usseglio fino a quota 2000. È tutto aperto e per l’8 marzo il giornaliero delle donne è scontato a 10 euro. La tariffa intera feriale è 18 euro, ma una coppia spende 20 euro in tutto: 18 euro per lui, 2 euro soltanto per lei. Info www.pianbenot.it. Per i gruppi di giovani è davvero un’occasione da non perdere: ci sono le offerte per le ragazze, ma dopo la settimana di Carnevale è finita l’alta stagione e sono tornate le agevolazioni per gli universitari. Anche i ragazzi possono risparmiare.  
lastamoa.it

“I coragiôs”, quelli che credono nella montagna e nelle tradizione

Parte una nuova rubrica su ossola24.it
grazie a Mary Borri, nostra giornalista che ha deciso periodicamente di raccontarci le storie di quelli che nelle nostre zone non si arrendono e non smettono di credere nella montagna, di coloro che portano avanti le tradizioni di un tempo. Si incomincia con chi lavora la vite, ed oltre al testo scritto Mary Borri li ha videointervistati.

Montagna: regole su misura per chi ci vive e lavora e per combattere lo spopolamento

In Piemonte la superficie di alta e bassa montagna occupa il 45% dell’intera estensione territoriale della Regione, mentre in provincia di Cuneo l’area arriva al 50%.
Una zona significativa e importante per le straordinarie risorse da valorizzare che, tuttavia, negli ultimi decenni ha subito un forte percorso di spopolamento.
L’assessore regionale, il cuneese Alberto Valmaggia, da quando si è insediato, nel 2014, sta mettendo in atto diverse azioni per favorire il ritorno nelle terre alte.
L’obiettivo – dice - è di creare le condizioni migliori possibili affinché le persone e le famiglie già residenti in montagna continuino a rimanerci, ma anche quello di portarne delle nuove. Come? Facendo in modo che lì possano avere delle opportunità di vivere e lavorare sfruttando le ricchezze esistenti del territorio”.
Dall’inizio dell’anno il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, anch’egli cuneese, ha avuto dal ministro Martina proprio la delega all’agricoltura di montagna: un’ottima occasione per collaborare con l’assessore Valmaggia avendo lo scopo di far crescere un territorio per troppo tempo considerato marginale. Ne abbiamo parlato con l’esponente del Governo Gentiloni.
Cosa può fare lo Stato per favorire il ripopolamento della montagna?
“Innanzitutto, è necessario che si capisca che il problema delle terre alte del Paese è un problema di tutti, non solo di chi le abita. Se continuiamo a contrapporre città e pianura alla montagna, senza capirne l’'interdipendenza, non andremo lontano. La montagna non è solo parchi e ambiente sano, ma acqua, energia, sistema idrogeologico, legname, prodotti di alta qualità.  La montagna va retribuita per le funzioni che svolge, non assistita”.
Ci sono le condizioni per recuperare il tempo perso negli ultimi decenni?
“Difficile rispondere, ma bisogna comunque provarci. Il progetto per le terre alte, le risorse per la messa in sicurezza del territorio sotto il profilo idrogeologico, la riorganizzazione amministrativa in corso: sono tutte sfide complesse che possono aiutarci a dare una scossa alla situazione, a patto di avere obiettivi chiari ed una vera cabina di regia. Questa è la vera sfida di questo momento, che dobbiamo affrontare tutti insieme a partire dalla fondamentale esperienza dell'Uncem”.
In Piemonte e, soprattutto, in provincia di Cuneo quali sono le maggiori potenzialità che le terre alte possono offrire?
“Le nostre montagne e le aree collinari sono un patrimonio straordinario sotto molto aspetti. Oltre alle colline patrimonio Unesco abbiamo il parco delle Alpi Marittime, il Monviso, le sorgenti del Po che rappresentano delle risorse naturali uniche al mondo. Ma non basta: storia, cultura, prodotti locali delle montagne cuneesi sono un patrimonio ancora tutto da valorizzare. E non dimentichiamo l’agroalimentare. Siamo la prima provincia per numero di indicazioni geografiche. Gran parte di queste sono nelle terre alte, che manifestano tradizione e qualità in misura straordinaria”.
Cosa serve affinché l’ambito agricolo e quello agroalimentare diventino di nuovo un prezioso giacimento di risorse da fruttare?
“Bisogna che chi opera in montagna abbia regole specifiche che tengano conto della realtà. Ogni giorno parlo con persone straordinarie, che credono ancora nella propria comunità e nel proprio lavoro, esasperate da regole e burocrazia pensate per la pianura, ma folli per imprenditori che vivono nelle terre alte. Servono quindi tre cose fondamentali: welfare (salute, scuola, servizio postale, connessione ad internet, negozi...), strade accessibili e regole specifiche per le attività imprenditoriali, a partire dall’agricoltura”.
Nel concreto?
“In questo settore sto lavorando su alcuni progetti: il riconoscimento del marchio “prodotto di montagna”, la semplificazione delle regole per le aziende agricole delle terre alte, la nuova legge sulla forestazione per tornare a poter gestire i nostri boschi. Inoltre sto confrontandomi, in Italia ed in Europa, affinché nelle regole della nuova Politica Agricola Comune (Pac) dopo il 2020 si preveda un modello specifico per le terre alte, senza replicare gli errori che, in questi anni, hanno spesso depauperato quelle aree che, al contrario, sulla carta avrebbero dovuto sostenere”.
targatocn.it

“Gli allevamenti di montagna rilanciati grazie ai nostri formaggi”

Se la montagna dell’Ossola continua a vivere, se d’estate c’è ancora chi la sua mandria se la porta in quota e d’inverno prosegue con il lavoro in stalla, una buona fetta del merito è anche della Latteria sociale Antigoriana. Da 50 anni è un punto di riferimento per dare forza alla filiera zootecnia alpina di questo spicchio di Piemonte e fornire reddito agli allevatori.  
Resta una produzione di nicchia, ma con livelli di apprezzamento fuori discussione, che presto - il 2017 dovrebbe essere davvero la volta buona - potrà fregiarsi dell’ambito marchio di qualità.  
La Dop per l’«Ossolano»
«Siamo alla stretta finale, stiamo attendendo l’ultimo responso da Bruxelles e poi il nostro Ossolano, prodotto da Mergozzo in su, potrà fregiarsi della Dop - spiega il direttore Giovanni Tacchini -. Il disciplinare è unico ma le specialità saranno due: carta verde per il formaggio di fondovalle, marroncina per quella con la menzione “d’alpeggio”, prodotto in pascoli a un’altitudine di almeno 1400 metri».  

Sono trenta i soci che conferiscono il latte alla cooperativa sociale che dispone di duemila metri quadrati per lavorazione, stagionatura e vendita: a Oira di Crevola e Crodo, dove nel 1957 si aprì il primo caseificio in uno spazio di 200 metri quadrati e dove oggi vien affinato lo «stravecchio», che in cantina deve stare almeno 12 mesi.  

Formaggio che non si trova nei supermercati della zona, dove negli ultimi anni - con un importante risultato sul piano della distribuzione - sono arrivati i prodotti della Latteria Antigoriana. Per portarsi a casa un pezzo di «gran riserva» bisogna salire negli spacci di Crodo, a Piedimulera e, novità dello scorso anno, a Druogno. «Cinquant’anni fa il latte conferito da 19 soci era dieci quintali al giorno, oggi sono 200 quintali per una trentina di soci - precisa il direttore Tacchini -. Negli ultimi decenni abbiamo gettato le basi per la professionalizzazione di chi ha continuato a fare questo lavoro. Prima l’allevamento era per lo più un’integrazione al reddito familiare: il marito lavorava in fabbrica o in Svizzera e la moglie si occupava della stalla. Adesso ci sono intere famiglie che vivono di quest’attività: il latte lo paghiamo bene, con regolarità e stabilità del prezzo. E questo vuol dire consentire agli allevatori di programmare investimenti». 
L’autobotte nelle valli
È l’autobotte della latteria sociale, con un suo addetto, a spostarsi nelle valli Antigorio, Formazza, Divedro, Antrona, Anzasca e Vigezzo e fare il pieno dei litri che poi diventano forme di diversa pezzatura e stagionatura ma anche «freschi»: yogurt, ricotte, primo sale, mozzarelle, latte pastorizzato. «Nel 1998 - spiega Tacchini - lavoravamo meno di due milioni di litri all’anno, oggi sono 5. Per noi è un salto in avanti, ma che ci fa restare una realtà artigianale con prodotti tipici e tracciabili». 

Anche produzione caprina
In estate si «carica l’alpe», le vacche salgono ai pascoli alpini e per due mesi si riduce il latte fresco conferito alla cooperativa, ma a fine stagione coi pastori scendono le forme prodotte in quota. Tra queste ci sono anche quelle di sei degli otto produttori di Bettelmatt, «l’oro dei walser», la cui «miniera» sono i 7 alpeggi tra Formazza e Devero, dove cresce l’erba muttolina. Foraggio essenziale per avere la celebrità gastronomica, che ha tirato la volata a tutto il resto della produzione casearia ossolana. Il latte delle capre vigezzine ha poi un posto particolare nella «credenza» della Latteria Antigoriana: diventa caprino fresco, stagionato con lo Spress e, in collaborazione con la latteria di Cameri, un erborinato. 
lastampa.it

Via dalla città. La rivincita della montagna

Giovedì 9 marzo, alle ore 18.30, presso la Libreria la Montagna, in via Sacchi  28 bis a Torino, ci sarà la presentazione dell'opera "Via dalla città. La rivincita della montagna". Presente l’autore Maurizio Dematteis assieme al sociologo Aldo Bonomi.
Seguirà aperitivo / Ingresso libero

Vado a vivere in montagna: in Lombardia bando per 5 alpeggi in concessione


Cambiare aria e cambiare vita. Rallentare e disconnettersi da ritmi frenetici per recuperare il contatto con una dimensione più naturale e autentica. E’ un desiderio di molti, ma quante possibilità ci sono per farlo davvero? Eccone una, tutta italiana, per chi ha competenze o esperienza nell’ambito della pastorizia: l’ERSAF, l’Ente per il Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Regione Lombardia, ha recentemente reso pubblici i bandi per la concessione di cinque alpeggi, distribuiti fra le province di Brescia, Bergamo e SondrioL’obiettivo dichiarato è quello di garantire la continuità dell’attività silvo-pastorale, promuovendo e valorizzando, al contempo, il patrimonio forestale regionale. In parole povere, chi si accaparrerà le concessioni- giunte a scadenza nei giorni scorsi e bisognose di una sostituzione- vivrà dai tre ai sei anni all’interno delle foreste della regione, dedicandosi alle attività necessarie alla gestione degli alpeggiCon questa tornata di rinnovi delle concessioni, ERSAF conferma la scelta di puntare a valorizzare i giovani allevatori, premiati sia nei punteggi sia con altre forme di agevolazioni” ha affermatoElisabetta Parravicini, presidente dell’Ente. Altri interlocutori privilegiati del bando, continua, sono inoltre le aziende del territorio a conduzione familiare, oltre alle aziende che dispongono e coltivano un quantitativo minimo di superficie a prato o pascolo, in linea “con gli obiettivi ottimali stabiliti da ERSAF e con le finalità definite da Regione Lombardia sulle politiche forestali, ambientali e montane“. 

I 5 alpeggi in concessione

Alpe Pioda Cameraccio (comune di Valmasino, provincia di Sondrio);Campolungo (Bienno, provincia di Brescia), Cigoleto Stabil Solato(Bovegno, BS), Vesta di Cima(Gargnano, BS); Azzaredo (Mezzoldo, provincia di Bergamo): questi gli alpeggi in concessione, futura casa e responsabilità degli aggiudicatari del bando.
Criteri di scelta e termine di presentazione
Il criterio di scelta è l’offerta economicamente più vantaggiosa in relazione alla proposta gestionale ed all’importo offerto.
La vita di alpeggio, con le suesoddisfazioni e difficoltà, non vi spaventa? L’opportunità solletica, anzi, il vostro interesse e vi piacerebbe tentare? Ebbene, il termine per la presentazione delle offerte è fissato alleore 12,00 di martedì 28 marzo 2017.
Ulteriori informazioni relative alle malghe, al bando e alle modalità di partecipazione sono disponibili, inoltre, sul sito dell’ERSAF a questo link.
Buona fortuna!
tratto da ehabitat.it

Valanghe, l’Arpa lancia l’allerta in Piemonte: “Pericolo forte al Nord”

Vento forte e nuove nevicate hanno fatto salire al grado “forte” (4 sulla scala che arriva a 5) il pericolo di valanghesulle Alpi Pennine e Lepontine, sul nord del Piemonte. Sugli altri settori, dalle Graie fino alle Liguri il rischio è “marcato” (grado 3).
E’ ALLERTA NEL BOLLETTINO AGGIORNATO DA ARPA
E’ l’allerta nel bollettino aggiornato oggi da Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale). A 2.000 metri l’altezza della neve è di 145-210 cm sui settori alpini a nord, 65-170 a ovest, 100-135 a sud. “Nelle attività di fuoripista – spiega Arpa – occorre particolare prudenza e attenzione nella scelta locale del percorso. In corrispondenza di radure del bosco, conche, canali e cambi di pendenza, il distacco delle valanghe può avvenire al passaggio del singolo sciatore”. “L’instabilità degli strati di neve diminuirà gradualmente da mercoledì, ma resteranno – informa Arpa – ancora locali condizioni di pericolo”. Dalle Marittime settentrionali fino alle Lepontine il pericolo resterà “forte”.
ANCORA PIOGGIA E NEVE, MA DA DOMANI SOLE E PIU’ CALDO
Sul fronte previsioni, invece, si prevedono nuove nevicate in montagna e rovesci di pioggia su colline e pianure delPiemonte, ancora per un giorno, prima che si instauri un periodo di alta pressione, con sole e temperature in aumento.
VENTI FORTI IN MONTAGNA
E’ un fronte nuvoloso da ovest collegato a una depressione fredda sulla Francia – spiega Smi (Società Meteorologica Italiana) – a portare oggi le precipitazioni. A Bardonecchia, in Valle di Susa, 20 cm di neve fresca e la nebbia che ha avvolto le piste ha costretto gli organizzatori a rinviare la discesa dei campionati Italiani Aspiranti di sci. Venti forti in alta montagna sono previsti dalla serata fino a giovedì. A metà settimana le temperature massime saliranno fino a 18-20 in pianura e bassa collina, con minime ancora vicine allo zero.
cronacaqui.it

Franchising&Retail Expo Bologna 2017

Franchising&Retail Expo Bologna 2017 ingresso gratuito per chi effettua il preaccredito online entro il 31 marzo

Dall’11 al 13 maggio 2017, presso la Fiera di Bologna, si terrà la seconda edizione di Franchising&Retail Expo, la fiera internazionale del franchising e del retail, organizzata da BolognaFiere in partnership con Assofranchising.


Al Franchising&Retail Expo Bologna 2017 gratis con il preaccredito online

Anche quest’anno Franchising&Retail Expo offre l’opportunità di visitare la manifestazione gratuitamente. Infatti tutti coloro che entro il 31 marzo si registreranno sul sito della manifestazione potranno scaricare online il biglietto per partecipare in modo completamente gratuito. Un motivo in più per non aspettare e programmare per tempo la propria visita.
Franchising&Retail Expo Bologna 2017: la fiera del franchising di Bologna aperta a tutti

Franchising&Retail Expo Bologna 2017 è aperta a tutti: operatori del settore, potenziali franchisee/affiliati, investitori e professionisti. Ma si rivolge anche a tutti coloro che vorrebbero mettersi in proprio col franchising per una maggiore realizzazione personale o semplicemente a chi ha deciso di cambiare strada.

Franchising&Retail Expo Bologna 2017: consulenza gratuita sul franchising agli Sportelli Franchising

Inoltre, grazie alla presenza degli Sportelli Franchising messi a disposizione da Confcommercio, sarà possibile ricevere informazioni e assistenza gratuita per l'apertura di un punto vendita in Franchising.

Sono già numerosi i brand che hanno confermato la loro partecipazione al Franchising&Retail Expo Bologna 2017, tra questi citiamo 100 Montadidos, 101Caffè, Bargello Perfume, Bottega Verde, Burger King, Camomilla Italia, CareDENT, Carpisa, Cycleband, Confcommercio-Imprese per l'Italia, Divani&Divani by Natuzzi, DoctorGlass, EdiliziAcrobatica, Engel&Voelkers, Erboristerie Farmanatura, Fiorito, Frigerio Viaggi Network, Gabetti Franchising Agency, Glossip Milano, Golden Group, Grimaldi Immobiliare, Ibis, IDRONI, Il Carrozziere Lampo, (IN)Estasy Profumerie, Jaked, L’Isola Celiaca, Mail Boxes Etc., Mercatino, Mercure, MGallery, NaturaSì, NaturHouse, Novotel, Pet’s Planet, Phonup, Prink, Professione Casa, Pullman, Pulsazione, Quadrò, RE/MAX Italia, TGB – The good burgerALMA D, Tryba, UniPoste, Usato Firmato, Van4You, Vision Ottica, Yamamay, Yogorino.

Il Cai Verbano cerca nuovi gestori per il rifugio Pian Cavallone L’apertura è da maggio a ottobre

Per gli amanti della montagna è un riferimento, per i verbanesi un simbolo: il rifugio Cai del Pian Cavallone cerca gestore dopo una lunga collaborazione con la cooperativa La Coccinella. Ristrutturato di recente, è stato «rimesso a nuovo con opere di pregio: porte interne, pavimentazione, letti e materassi» dice Franco Rossi, presidente del Cai Verbano. Sul sito www.caiverbano.it c’è il bando per la gestione. 

Il rifugio è nel Parco nazionale della Valgrande e si raggiunge a piedi da cappella Fina (Miazzina), cappella Porta (Caprezzo) o dall’alpe Piazza (Intragna). E’ strutturato su tre piani: il pian terreno è composto da quattro locali tra cui cucina e sala ristorante, il primo ospita tre camere per un totale di 12 posti letto e un bagno con doccia e il secondo dispone di quattro camere per altri 12 posti con letti a castello. Nel settembre 2016 è stato inaugurato il rifugio ristrutturato: le porte interne sono state sostituite, i serramenti esterni sono con doppi vetri, la pavimentazione delle stanze è in legno e l’impianto elettrico rinnovato. La struttura è stata dotata di pannello fotovoltaico e può ospitare fino a 60 persone nella sala ristorante e una trentina nella zona bar. 

Al gestore sono richiesti ospitalità, ricezione, ricovero, ristorazione e pernottamento nonché presidio di primo soccorso, appoggio al Soccorso alpino e manutenzione ordinaria. Quella straordinaria rimane a carico del Cai Verbano. Il rifugio apre il penultimo sabato di maggio e chiude la seconda domenica di ottobre. In questo periodo devono essere garantiti i servizi almeno nei fine settimana e i giorni festivi, oltre all’intero mese di agosto. Il contratto ha durata annuale e il contributo annuo richiesto è di 2.580 euro. Info sul sito del Cai Verbano o al 333.6189973. 
lastampa.it

In valle Antigorio il campus per aspiranti imprenditori con idee innovative sulla montagna #RestartAlp

Dagli studi alle idee imprenditoriali per tornare a far rivivere le terre «marginali» ma ricche di tradizioni e di desiderio di riscatto. Saranno 15 giovani aspiranti imprenditori - con meno di 35 anni - i protagonisti a Premia della seconda edizione di «ReStartAlp», la fabbrica della creatività promossa da Fondazione Garrone e Fondazione Cariplo. Una scommessa nata lo scorso anno, quella di portare il campus dagli Appennini, dove è nato, alle Alpi. C’è tempo fino al 21 aprile per inviare la propria candidatura (insieme all’idea che si vuole realizzare) per partecipare gratuitamente al campus che mette in palio riconoscimenti per un totale di 60 mila euro ai tre progetti in grado di prendere avvio nella filiera produttiva alpina.  

Presentazione mercoledì
Il progetto sarà presentato mercoledì alle 10,30 a Villa Fedora a Baveno. Dalla coltivazione di stelle alpine per estrarne il prezioso olio, all’avvio di reti di teleriscaldamento a biomassa, fino al recupero delle ex stazioni ferroviarie per attività di bike sharing. Sono alcune delle idee dei ragazzi che nel 2016 hanno partecipato alla prima edizione di «ReStartAlp», che saranno premiati il 24 marzo a Milano. Riconfermata Premia come sede dell’attività di formazione che partirà il 26 giugno e durerà dieci settimane. «E’ un’idea che funziona - spiega Francesca Campora, direttore generale della Fondazione Garrone - tra i partecipanti al campus dell’Appennino nove di loro fatturano già nella propria impresa. È un successo che siamo certi sarà replicato anche per i ragazzi del campus sulle Alpi. Motivazione e competenza sono due componenti fondamentali».  

Il progetto è supportato anche da Fondazione Cariplo. «Il nostro interesse è volto anche alle aree interne, quelle più marginali per rivitalizzare le tradizioni e dare un impulso al loro rilancio - spiega Valeria Garibaldi, vice direttore area ambiente della Fondazione Cariplo -. I progetti di “ReStartAlp” si focalizzano soprattutto sull’agricoltura, l’allevamento e la filiera agroalimentare a loro collegata. Senza dimenticare l’artigianato, il turismo e la cultura».  
lastampa.it

La ristrutturazione di una delle cappelle del Sacro monte Calvario di Domodossola

L'intervento consiste nella valorizzazione del tratto inferiore dell’itinerario storico-religioso del Sacro monte Calvario di Domodossola e nel restauro della cappella del «Cireneo che porta la croce»
tratto da lastampa.it

ALLE TRE FONTANE: LA RICETTA SPECIALE DEI MONACI BIRRAI

Dal 2015 i Trappisti di Roma, fedeli alla regola dell’Ora et labora, producono una loro birra secondo la rinomata tradizione belga, ma con l’aggiunta dell’eucalipto

Non solo marmellate, miele, olio, tisane e biscotti. Dal 2015, nella bottega dell’abbazia trappista delle Tre fontane a Roma, si può acquistare anche la birra. Viene prodotta a poche decine di metri, oltre il chiostro, all’interno di un edificio che sorge tra gli alberi d’eucalipto. E non è un caso. Perché, se la produzione di birra in Italia non è mai stata prerogativa dei religiosi, all’estero ha al contrario una lunga e ricca tradizione. Basti pensare ai monasteri trappisti belgi di Chimay, Orval, Westmalle... e alle rispettive birre, in vendita anche in Italia tra gli scaffali dei supermercati.
Padre Jacques Briére, barba bianca e fini battute dall’accento francese, è dal 1996 abate del monastero trappista dei Santi Vincenzo e Anastasio alle Tre fontane. Un complesso eretto al di sotto del livello del Tevere e a pochi metri dal traffico della via Laurentina, ma immerso nel silenzio totale che avvolge il luogo del martirio di san Paolo. È stato lui ad aver avuto l’idea, alcuni anni fa, di aprire un birrificio tra le mura del monastero, proprio accanto al frantoio delle olive, in una vecchia cantina poi completamente ristrutturata. «Un giorno ne parlavo con altri padri abati. Uno mi ha detto: “La ricetta della birra trappista si trova in Wikipedia, non posso certo impedirvi di usarla”. Ma il nostro lievito è unico...». È stato poi fra Danilo, uno dei monaci più giovani, a scoprire la vecchia ricetta a base di foglie di eucalipto che, dopo alcuni anni di esperimenti, ha iniziato a essere imbottigliata come “Tre fontane”.

IN BELGIO, BIRRA E SALMI

«Ma i nuovi arrivati in realtà non apprezzano più il vino e la birra come un tempo: non c’è più la cultura cui sono stato educato in Francia». L’abate sospira e, sorridendo, pesca tra i ricordi: «Quando ero segretario dell’abate generale, lo accompagnavo a visitare i monasteri in tutto il mondo. In quelli del Belgio la visita si concludeva in birreria. Ci facevano assaggiare birre di talmente tanti tipi che quando uscivo non era difficile salmodiare i salmi in fiammingo...».
Per i monasteri trappisti, fare birra è una cosa seria. Anzi, serissima. Per tutelare i loro prodotti dalla concorrenza sleale è stata addirittura fondata un’associazione internazionale che ha stabilito i tre criteri che le birre devono necessariamente rispettare per potersi fregiare del logo «Authentic Trappist Product». Poiché la «Tre fontane» viene prodotta all’interno delle mura di un monastero trappista sotto il controllo diretto della comunità e senza scopo di lucro, ma per il solo fine del sostentamento dei monaci, nel maggio 2015 è stata aggiunta alle dieci birre (7 in Belgio, 1 in Olanda, 1 negli Stati Uniti e 1 in Austria) riconosciute ufficialmente come “trappiste”.
Quello di Roma è il birrificio più piccolo, ma è già conosciuto e apprezzato soprattutto all’estero: circa il settanta per cento delle bottiglie viene esportato. Il suo responsabile è stato fin dall’inizio un laico, Sergio Daniele, che assieme a Claudio, Cristiana, Marco e Maurizio seleziona le materie prime, prepara le cotte, imbottiglia ed etichetta.
È proprio il responsabile a spiegare che il motivo di un legame tanto forte tra i monaci e la birra risiede in motivazioni prima di tutto pratiche: «A livello folkloristico, si racconta che il vino era buono in Italia e in Francia, ma in Belgio, essendovi trasportato a dorso d’asino, vi arrivava ormai aceto. È certo comunque che con le bevande alcoliche non si correva il rischio di contrarre malattie: bevendo birra si evitava il problema della potabilità dell’acqua. D’altronde, una vecchia diatriba chiede se sia nato prima il pane o la birra: è sufficiente che un po’ di farina, acqua e lievito vadano a male perché fermentino e si formi alcool. La birra alla fine non è che pane liquido».

RISCOPERTA DI UNA TRADIZIONE

  
In realtà, la produzione di bevande alcoliche non è una novità nemmeno alle Tre fontane. Appesa al muro, una foto in bianco e nero ritrae alcuni fratelli conversi intenti a produrre l’eucalittino, nascosti sotto scuri e ampi cappucci. È stata probabilmente scattata negli anni ’50, quando il “Liquorificio Trappisti delle Tre fontane” aveva già spento un’ottantina di candeline, avendo aperto i battenti addirittura nel 1873. L’eucalittino, conosciuto come «il liquore dei romani», non era l’unico superalcolico a esservi prodotto all’epoca. L’estratto e la grappa di eucalipto, ma anche la crema di nocciola, erano già allora parte delle prelibatezze alcoliche che la regola benedettina Ora et labora assicurava agli abitanti di Roma.
Giornate, quelle dei monaci, comunque scandite dalla preghiera, a partire dalle vigilie, recitate alle 4 di notte, fino alla preghiera serale della compieta, alle 20.15. Orari rigidi che, appesi ai muri in pietra dell’austera e silenziosa abbazia, incutono un po’ di timore. Ci sarà almeno qualche bicchiere di birra ad allietare le domeniche? Padre Jacques ride: «Diciamo le domeniche molto speciali».
Foto di Stefano Dal Pozzolo/Contrasto
fonte: famigliacristiana.it