Blog Expo: giugno 2016

Digital Tourism Think Tank celebra l’anno del turismo lombardo


Si è tenuto ieri a Milano il Digital Tourism Think Thank, evento di formazione per gli operatori del travel che si è spostato nel capoluogo lombardo dalla consueta collocazione in LarioFiere a Erba per celebrare l’anno del turismo lombardo, il programma di promozione turistica in cui la Regione Lombardia sta investendo 60 milioni di euro.
“Abbiamo deciso di inserire questo importante appuntamento nel palinsesto dell’Anno del Turismo lombardo, perché costituisce un’occasione privilegiata di confronto e formazione in un momento di grande dinamismo e cambiamento per il settore turistico in Lombardia. L’obiettivo – ha sottolineato l’assessore regionale Mauro Parolini – è quello di anticipare tendenze e soluzioni per rendere sempre più competitivo il nostro sistema turistico e migliorarne il posizionamento e l’attrattività: l’evento di oggi dà conto di come il web e i nuovi strumenti digitali non solo hanno introdotto profondi cambiamenti e reso globale la competizione per intercettare il flusso crescente di viaggiatori, ma sono stati al contempo causa ed effetto dell’affermazione di un pubblico di utenti sempre più indipendente, frammentato ed esigente. Noi abbiamo colto l’importanza di questa sfida e vogliamo affrontarla da protagonisti insieme a tutti gli operatori per fare della Lombardia, come destinazione e modello di promozione, una delle regioni più importanti in Europa”.
Nel corso dell’evento abbiamo intervistato Giacomo Biraghi, esperto di strategie urbane, già pr manager di Expo 2015 e relatore della manifestazione: “Cinque anni fa poteva sembrare un’eresia accostare la Lombardia al turismo di massa mentre negli ultimi 12 mesi oltre 25 milioni di persone hanno visitato o visiteranno due eventi su questo territorio, l’Expo a Milano e Christo sul lago d’Iseo. L’ingrediente del successo è stato quello di creare una nuova generazione di eventi pop che appartengono a tutti. L’idea di Explora (Dmo di Regione Lombardia, ndr) per la promozione del turismo in Lombardia è proprio quella di essere una piattaforma delle iniziative che accadono sul territorio. Milano oggi, dopo essersi candidata ad ospitare eventi di alto livello, oggi è pronta per generare i propri eventi”.
L’assessore Parolini è sulla stessa linea: “Il turismo in Lombardia sta vivendo un vero e proprio momento di svolta: abbiamo approvato una nuova legge che continua a produrre effetti positivi, stiamo imparando a lavorare insieme e a riprendere consapevolezza delle nostre grande potenzialità. E poi con Explora, che si dimostra sempre più come quel soggetto federativo che mancava in Lombardia, stiamo facendo passi da gigante nell’attività di promozione e comunicazione insieme al sistema camerale e ai soggetti privati e pubblici della filiera”.
webitmag

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AMBIENTE L’eco dell’Expo nella battaglia ai pesticidi. «Api da salvare»

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Nutrire il pianeta, energia per la vita. Risuona come una eco flebile lo slogan di Expo 2015 nella sala del teatro Parenti dove un gruppo di scienziati parla di biodiversità e di api ad una platea preoccupata. Su un grande schermo, il botanico marchigiano Fabio Taffetani, in apertura della serata «Api in Comune» — tavola rotonda, happy hour e poi spettacolo «La Solitudine dell’Ape» di Andrea Pierdicca — lascia scorrere immagini choc di campi di casa nostra un tempo fertili e verdeggianti che l’uso di pesticidi ha ridotto ad aridi deserti e a dirupi franosi. Il filosofo Salvatore Veca richiama quello slogan che ci ha accompagnato per mesi e che non va archiviato in fretta. «L’agricoltura — dice — è una tessera del mosaico della vita buona». E la testimonianza di agronomi, botanici, medici e poi degli apicoltori dicono che siamo di fronte ad una scelta tra continuare ad avvelenare il pianeta con le molecole che terminano in «-cidi» (pesticidi, insetticidi) oppure voltare pagina. E che sia la città, la grande metropoli, a farlo per prima? Può essere, se si piantano papaveri e fiordalisi nelle aiuole, se si creano corridoi verdi e cerniere tra le isole di biodiversità per le farfalle. Se si portano, come ha detto di voler fare Elena Grandi, consigliera Verde, le api sul tetto della Scala così da «vendere un domani ai turisti il miele come fa l’Opera di Parigi». Annuisce Giulia Maria Crespi, presidente onoraria del Fai, seduta in prima fila, che in serata salirà sul palco con la regista Andrée Ruth Shammah ad introdurre la performance teatrale. Ed eccoci alle api, protagoniste assolute della giornata pensata da Cristina Rodocanachi. Per produrre un chilo di miele devono percorrere tanta strada, l’equivalente del giro del mondo. Se dovessero scomparire, all’uomo rimarrebbero solo quattro anni di vita sul pianeta. Se c’è poco cibo, si sacrifica la covata per tenere in vita la regina. Se non c’è cibo per tutti dopo una grande carestia, le bottinatrici si lasciano morire, per garantire un futuro alle nuove generazioni. E perché allora invece di un diserbante non piantare calendule vicino ai guard-rail e sulle mura antiche non lasciare arrampicare fiori locali, come sulle mura di San Gimignano coperte da rigogliose piante di cappero.
milano.corriere.it

L’Expo di Sala lascia un conto da pagare di 1,1 miliardi

Pensate a un vostro consulente di fiducia a cui date da investire 10 mila euro nel 2009. Dopo 7 anni e mezzo andate da lui e gli chiedete: “Come vanno i mei soldi? Quanto c’è sul conto? Mica ho perso tutto”. La risposta del mago degli investimenti è: “No, no. Positivo. Il conto non è in rosso. Ecco qui 1.200 euro tutti per lei”. Interessi e capitale compreso. Che fareste? Lo prendereste a legnate perché ha sperperato tutto il vostro patrimonio, visto che alla fine vi restituisce solo le briciole.
Pensate che è accaduta la stessa cosa a Milano. Ma l’investitore deve essere un po’ pazzerello, perché invece di protestare ha pure premiato chi ha buttato via così quasi tutti i soldi: l’ha candidato sindaco di Milano. Sissignori, finalmente possiamo tirare con i numeri pre-liquidazione della società Expo 2015, un bilancio di cosa è accaduto con il grande evento gestito dal manager Beppe Sala. Ed è quel che è accaduto sempre: si sono perduti un bel po’ di soldi pubblici. Perché dal 2008 ad oggi lo Stato nei suoi vari abiti (governo, comune di Milano, provincia di Milano, città metropolitana di Milano, Regione Lombardia, Camera di commercio di Milano) ha iniettato in Expo 2015 la bellezza di 1.258.757.215 euro, quasi in miliardo e trecento milioni di euro. A quasi tutti gli osservatori man mano che venivano svelati i bilanci della società che ha organizzato il grande evento era sembrato un po’ difficile vedere lì un affare. Salvo nel 2008, quando a fine anno c’è stato un piccolo utile di 69.994 euro, in tutti gli altri anni la gestione ordinaria ha chiuso in perdita. Rosso di 8,3 milioni nel 2009, rosso di 10,4 milioni di euro nel 2010, rosso di 4,1 milioni nel 2011, ancora rosso di 2,3 milioni nel 2012 e poi rosso di 7,4 milioni nel 2013, di 45,2 milioni nel 2014, e ancora perdite di 23,8 milioni di euro nel 2015 e di 7,6 milioni di euro nei primi 49 giorni del 2016: fino al 18 febbraio, quando è iniziata la procedura di liquidazione di Expo.

Da quando è in vita Expo 2015 ha quindi accumulato perdite per un totale di 109.478.633 euro. Se una società perde sempre, dove mai potrebbe esserci il grande successo che tutti hanno propagandato? La domanda è stata naturalmente rivolta a Sala durante il primo confronto elettorale con Stefano Parisi per il ballottaggio a sindaco di Milano. E lui ha confusamente risposto che sì, il conto economico dava anche nel 2015 un risultato negativo, ma non era quello da guardare. Bensì il patrimonio netto. E come è il patrimonio netto? A questa domanda Sala ha risposto laconicamente: “positivo”. Che vuole dire proprio nulla. Perché torniamo all’esempio iniziale: se ti do diecimila euro da investire, ci mancherebbe che sette anni e mezzo dopo alla resa dei conti tu mi dica che non solo non hai ricavato nulla, ma addirittura hai perso tutto e ti devo pure pagare qualcosa in più per la tua straordinaria abilità. Il risultato di Sala è invece lo stesso dell’esempio iniziale: a lui è stato dato dieci da investire, e alla fine restituisce solo 1,2, vale a dire le briciole. Usciamo dall’esempio e diamo numeri reali.

Expo 2015 ha avuto 10 milioni e 120 mila euro di capitale sociale. Questa somma è stata versata dal ministero dell’Economia (4,048 milioni), dalla Regione Lombardia (2,024 milioni), dalla Camera di commercio di Milano (1,012 milioni), dalla Città metropolitana di Milano (1,012 milioni) e dal Comune di Milano (2,024 milioni). Fra il 2008 e il 2016 gli enti pubblici hanno girato ad Expo 1,248 miliardi di euro di contributi a vario titolo (riserve in conto capitale, contributi per opere da realizzare, contributi in conto esercizio per coprire le perdite annuali). Questa somma è stata versata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (829,945 milioni), dal comune di Milano (159 milioni), dalla Regione Lombardia (158,997 milioni), dalla Città metropolitana (ex provincia) di Milano (72,094 milioni) e dalla Camera di commercio di Milano (28,6 milioni di euro).

In tutto ad Expo sono stati dati fondi pubblici per un miliardo, 258 milioni, 757 mila e 215 euro. Alla fine Sala restituirà all’azionista 152 milioni, 498 mila e 748 euro. La differenza di 1 miliardo, 106 milioni, 258 mila e 467 euro è esattamente la cifra che i cittadini italiani hanno rimesso (sono soldi pubblici) per finanziare quell’evento che avrebbe dovuto essere il grande volano della economia italiana e che tale non si è affatto rivelato. Come si arriva a questa differenza? Con una operazione algebrica che si trae dalle colonne finali del bilancio al 18 febbraio 2016 pre-liquidazione. Expo 2015 dopo avere assorbito tutti quei soldi pubblici ha in pancia ancora 356,8 milioni di euro di debiti e 288,735 milioni di euro di crediti. Questi avrebbero potuto essere più alti, ma molti che avrebbero dovuto pagare Sala non l’hanno fatto, e lui ha svalutato (quindi considerato perso) il dovuto per quasi 60 milioni di euro. Non è pochissimo in una manifestazione così concentrata nel tempo.

I debiti sono dunque più dei crediti, ma in cassa figurano disponibilità liquide per 115,2 milioni di euro. Poi c’è il famoso patrimonio netto citato da Sala, che è sì positivo per 23 milioni di euro, ma dopo iniezioni di soldi pubblici che hanno coperto i cento milioni e più di perdite annuali. Restano ancora le immobilizzazioni materiali che ammontano oggi a 82,36 milioni di euro. Il conto totale è proprio quel miliardo e 100 milioni di buco alle tasche dei cittadini italiani. Con una sola speranza: quelle immobilizzazioni potrebbero ancora fruttare qualcosa di più, se avessero mercato. Dipende da cosa si farà di terreni e strutture smantellate, e se c’è qualche privato disposto a pagare prezzi più alti del valore cui oggi sono appostate in bilancio. Forse si può recuperare qualcosa di quello spaventoso disastro finanziario, e limitare un po’ di danni. Ma è tutto da vedere. Di sicuro c’è solo il flop fatto: con i ricavi dei propri clienti (biglietterie, commerciale, struttura organizzativa e ricettiva) Sala avrebbe portato i libri in tribunale prima ancora di finire l’Expo.
liberoquotidiano

Ciclismo, Nibali ambasciatore di Expo 2017: “orgoglioso!”

Vincenzo Nibali scelto come ambasciatore di Expo 2017: ad Astana il grande evento


Il vincitore della 99ª edizione del Giro d’Italia, il capitano dell’Astana Pro Team, Vincenzo Nibali, è fiducioso che l’Expo 2017 porterà ad Astana tantissimi partecipanti da tutto il mondo.
Sono orgoglioso di essere l’ambasciatore di Expo 2017, si tratta di un evento davvero importante! Sono certo che la fiera avrà un grande numero di turisti e ospiti da tutto il mondo, come è successo lo scorso anno a Milano. Amo l’idea di essere parte di un evento così importante, sono veramente contento“, ha dichiarato lo Squalo dello Stretto, ambasciatore di Expo 2017. “I biglietti per Expo 2017 sono ora disponibili online. Sono tra i primi che ha prenotato un biglietto per questo grande e spettacolare evento. Invito tutti i miei fan a visitare Expo 2017, Astana e il Kazakistan“, ha aggiunto Nibali.
Giro d'Italia 2016 - 99a edizione - Tappa 21 - da Cuneo a TorinoDurante il Giro d’Italia abbiamo incontrato un sacco di persone interessate ad Expo, le abbiamo invitate a visitare Astana, e abbiamo dato loro diversi souvenir per conto di Expo 2017 dando loro delle informazioni sul prossimo evento“, ha continuato il ciclista messinese. “Insieme con Alexander Vinokurov, abbiamo anche invitato il re Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi per visitare Expo 2017, e gli ho dato la maglia del team con il logo della manifestazione“, ha spiegato Nibali. Il corridore italiano ha poi commentato la sua vittoria al Giro d’Italia: “è stato estremamente difficile. Ora sono felice di aver vinto e questa vittoria significa tanto per me! Per quanto riguarda i miei progetti futuri mi piacerebbe fare bene al Tour de France e prepararmi per le Olimpiadi“, ha concluso il messinese.

Per approfondire http://www.sportfair.it

Chi ha comprato la rete del Brasile di Expo 2015

Dopo una prima seduta d’asta andata deserta, la rete del Padiglione Brasile di Expo 2015 ha il suo acquirente.
L’Architetto Vito Luigi Pellegrino, grande appassionato di cani, ha comprato per 100mila euro la celebre installazione verde-oro, a suo giudizio “una vera e propria opera d’arte contemporanea”.
La rete interattiva che nel semestre dell’Esposizione Universale è stata una delle attrazioni più apprezzate dagli oltre 20mila visitatori che hanno fatto tappa al sito espositivo di Rho, è pronta a fare le valigie perMondragone.
Da ponte sospeso sopra ortaggi, piante, fiori e frutti provenienti dal Brasile, la rete si prepara a diventare entro il primo maggio 2016 il fiore all’occhiello del progetto Foof, un’immenso spazio interattivo di 70.000 metri quadri immersi nel verde che vuole essere il riconoscimento e la celebrazione della relazione esistente tra il cane e l’uomo.
Padiglione Brasile
L’Arch. Pellegrino potrà così coronare il sogno di aprire un allevamento per 40 razze di cani che sia al tempo stesso un rifugio per cani randagi, un parco tematico e un laboratorio interattivo per cani e famiglie, una fucina di attività educative per studenti, un museo, e infine anche un resortdedicato ad ospiti con animali domestici, per i quali sono a disposizione spazi, attività e servizi per rendere il più piacevole e costruttivo possibile il soggiorno, per il cane e per il padrone.
I visitatori di Foof potranno ammirare dalla rete “universale” le attività che si svolgeranno nelle aree mobility sottostanti, dedicate all’interazione tra cane e padrone.
In attesa che la rete arrivi in Campania, il Museo Foof è stato candidato dall’European Museum Forum per il premio come Museo Europeo dell’anno 2016 (European Museum of the Year Award 2016). I vincitori verranno annunciati durante la cerimonia di premiazione che si terrà nel corso dell’Annual Assembly of the European Museum Forum, dal 6 al 9 aprile 2016 a Tolosa e San Sebastian, in Spagna.
luxgallery.it

San Paolo, Expovinis 2016: il Consorzio Vino Chianti ritorna in Brasile

Dal 14 al 16 giugno il Consorzio Vino Chianti sarà a San Paolo del Brasile per partecipare alla ventesima edizione della fiera Expovinis 2016, il principale appuntamento enologico dell’America Latina. 

Il Brasile si conferma da anni come il più importante mercato di sbocco del Sud America e l’Italia è il 4° fornitore di vino con un export di 30 milioni di euro. Una vetrina quindi importante per le migliori produzioni di tutto il mondo con etichette provenienti dai paesi più conosciuti ai meno noti.

Per la prima volta il Consorzio terrà un esclusivo seminario professionale interamente dedicato alla denominazione Chianti d.o.c.g. Riserva. Il relatore Arthur Azevedo guiderà i partecipanti in una degustazione verticale alla cieca di 9 vini selezionati, dall’annata 2013 all’annata 2001, illustrando le caratteristiche peculiari di queste etichette, per la prima volta presentate in un seminario in Brasile.

Durante la manifestazione inoltre le aziende avranno la possibilità di partecipare a degli incontri B2B con buyers e importatori brasiliani e provenienti dai paesi limitrofi. Il Consorzio sarà all’Expo Center Norte, Stand C40 – D39 Yellow Hall. Ecco la lista delle aziende partecipanti all’evento: www.castelpugna.com – www.camperchi.com – www.bartalivini.it – www.casaledellosparviero.com – www.castelvecchio.it – www.villalarco.it – www.montecchio.it – www.guidi1929.com – www.poderevolpaio.it – www.roccadicispiano.com – www.rossettivini.it – www.sensivini.com – www.tenutailpalazzo.it – www.tenutatizzauli.it – pezzavini.com – www.travignoli.com.
sienafree.it

Mirko Leone: i poliziotti nei guai per l'arresto del No Expo

Mirko Leone era stato arrestato il primo maggio 2015 durante un corteo degli antagonisti in centro a Milano nel giorno dell’inaugurazione dell’EXPO. Il corteo si trasformò in vera e propria guerriglia urbana con devastazioni e auto incendiate. Lui si era fatto due mesi e mezzo di carcere e tre di domiciliari. Ieri si è concluso il processo da assolto con formula piena e su richiesta dello stesso PM dal reato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale; non solo: i giudici hanno trasmesso gli atti alla procura affinché indaghi sul comportamento dei poliziotti. La storia la racconta Luigi Ferrarella sul Corriere

Rio2016 Expo La città è pronta ad accogliere i visitatori internazionali e vuole mostrare a tutti il suo lato più sportivo in occasione delle Olimpiadi


Sulla eco del grande successo ottenuto con la Coppa del Mondo FIFA 2014, il Brasile ha ospitato oltre 6,3 milioni di turisti internazionali nel corso del 2015 tra cui 202,015 visitatori Italiani. Ora il Paese è pronto a riaffermare il suo grande amore per lo sport e la sua vocazione per l’ospitalità con i prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici di Rio de Janeiro. 
A meno di tre mesi dall’inizio del grande evento sportivo, che avverrà con una cerimonia ufficiale il 5 agosto, la Cidade Maravilhosa è pronta ad accogliere fino a 500,000 visitatori previsti in occasione dei Giochi. La grande varietà di paesaggi della città e dell’omonimo Stato, la rendono una destinazione perfetta per gli appassionati del fitness, così come per chi è in cerca di relax e chi vuole passare momenti divertimento assaporando in prima persona l’atmosfera carioca, magari in compagnia della persona amata o di tutta la famiglia.
Gli abitanti di Rio sanno come approfittare al meglio delle sue celebri spiagge, dell’oceano e della natura che li circonda. I visitatori sono invitati a imitare lo stile di vita locale e tenere in forma corpo e mente durante il loro soggiorno in Brasile, respirando l’atmosfera olimpica e visitando le attrazioni principali di Rio.

RIO DE JANEIRO AMA LO SPORT


NON SOLO FUTEBOL
Premessa: Rio non è solo futebol! I visitatori avranno modo di constatare che la popolazione carioca è devota a ogni tipo di sport. 
E vero, gli abitanti di Rio amano giocare a calcio in spiaggia, ma qui tutti amano le attività all’aria aperta tra cui ciclismo, trekking, pallavolo e beachvolley, nuoto, surf, canoa e tanto altro ancora! 

BAMBINI ALLA SCOPERTA DI RIO
Chi si trova in visita a Rio de Janeiro con i bambini, capirà presto che la città può essere vista e vissuta come un grande parco giochi. Prima meta tra tutte è ceramente il Baixo Bebê di Leblon, un’area completamente dedicata ai più piccoli situata sulla spiaggia di uno dei quartieri di Rio de Janeiro più affascinanti. Qui è possibile affittare giochi e attrezzature per neonati e ci sono numerosi chioschi dove comprare snack e bevande. Inoltre è un ottimo modo per i genitori per conoscere le famiglie locali e scoprire le loro abitudini. L’equivalente presso Ipanema è l’area IpaBebê.
A Rio è anche possibile approfittare di numerosi parchi e giardini, come il Parque Lage collocato nel mezzo del bellissimo Giardino Botanico di Rio, che ospita anche un acquario con tanto di piranha, una grande attrazione per i più piccoli.

NATURA E ECOTURISMO
La città ospita numerosi percorsi perfetti per gli appassionati della natura e dell’eco-turismo, tra cui la Foresta di Tijuca, la più grande foresta urbana del mondo e uno dei maggiori luoghi ricreativi di Rio. Qui è molto piacevole praticare trekking tra la flora e la fauna, cascate e laghetti. 
I visitatori che in occasione delle Olimpiadi avranno qualche giorno in più per spostarsi, potranno approfittare dei rilievi della Serra do Mar, catena montuosa nello Stato di Rio de Janeiro con una vegetazione lussureggiante e scenari spettacolari. Le migliori mete per l’ecoturismo dell’area sono Petropolis e Teresopolis, raggiungibili entrambe attraverso percorsi che premiamo i visitatori con viste mozzafiato. L’area ospita la maggiore rete di sentieri di tutto il Brasile.

PER I PIÙ AVVENTUROSI
È la conformazione geografica di Rio a renderla una meta ideale per praticare sport estremi. L’intera area offre diverse opzioni, anche grazie alla presenza della regione montuosa. Primo tra gli sport estremi praticati a Rio sono deltaplano e parapendio. Il punto di lancio migliore è senza dubbio Pedra Bonita, picco del Parco Nazionale di Tijuca, per ammirare in un solo colpo d’occhio tutta la meravigliosa baia. 
Da Teresopolis e Petropolis è possibile effettuare arrampicate in montagna e praticare rafting nella rapide dei numerosi fiumi e torrenti.

SPORT ACQUATICI … E VITA DA SPIAGGIA
In condizioni meteo favorevoli, una bella esperienza a Rio è raggiungere in canoa Praia de Fora, ai piedi del Pão de Açúcar, dalla piccola spiaggia di Urca. La costa è magnifica da ammirare da una prospettiva particolare. 
Numerosi turisti raggiungono Rio per le sue magnifiche onde. Praia do Diabo vanta grandi e forti onde durante la maggior parte dell’anno. Le correnti sono forti e le onde irregolari, e rendono l’area ideale solo per i surfsti professionisti. In ogni caso la costa di Rio de Janerio è ricca di molte altre zone perfette per praticare questo sport.
Inutile ricordare che Rio de Janeiro è anche sinonimo di ampie e bellissime spiagge come le famosissime Copacabana, Ipanema e Leblon. Dopo tanto sport praticato in tutta la città e nelle zone circostanti, suggeriamo di godersi un po’ di relax, magari al tramonto, giocando con i bambini o brindando con il proprio partner al calare del sole, per ricaricarsi di energia in vista di una nuova giornata alla scoperta del lato sportivo di Rio.

informazione.it

Expo Uvet, joint venture con Yong Cheng in Italia un milione di cinesi nel 2017

Milano L a grande occasione sono 230 mila turisti cinesi da accudire e coccolare in giro per l’Italia nella seconda parte dell’anno. Di fronte a un business così importante e impegnativo Luca Patanè, a capo di Uvet, uno fra i maggiori gruppi italiani nel settore turistico, dimentica i dispiaceri che pure gli ha dato Expo. Precisa: «Certo, grazie all’Expo il nostro gruppo è riuscito ad accelerare il suo processo di internazionalizzazione come dimostra l’apertura di due nuove sedi a Londra e Chicago. E a costruire una serie di rapporti che si stanno rivelando preziosi. Così come è stata positiva la vendita di tutti i 575 mila biglietti acquistati». E allora? «Purtroppo - spiega Patanè - a Milano avevamo prenotato 2mila camere di albergo. Ma Expo non è stata in grado di fare una campagna di comunicazione adeguata nei confronti dei turisti stranieri. Il risultato è che una parte delle camere è rimasta invenduta. E così, invece dei 17 milioni di ebitda previsti nel budget 2015 ne porteremo a casa 5 o 6. I conti precisi li potremo conoscere solo quando sarà pronto il bilancio consolidato». Acqua passata. A rallegrare il patron di Uvet è la fresca costituzione di una joint venture con il gruppo Yong Cheng, un colosso cinese interessato alla gestione dello shopping estero dei connazionali. L’obiettivo della società costituita fra Uvet e Yong Cheng è riempire i grandi centri commerciali del Bel Paese di cinesi desiderosi
di acquistare i migliori prodotti del made in Italy. E visto che i turisti in questione saranno 230 mila l’operazione si presenta abbastanza complessa. «Noi ci occuperemo dell’intero pacchetto per 30 mila turisti: dal soggiorno allo shopping, agli spostamenti interni - afferma Patanè - Quanto agli altri 200 mila ci limiteremo a gestire solo gli acquisti nei mall». A luglio, quindi, è previsto il calcio d’inizio di una partita molto interessante. «L’anno prossimo - dice il presidente di Uvet - la nostra joint-venture si occuperà di gestire un milione di turisti cinesi. Si tratta di una scommessa molto ambiziosa che vogliamo vincere. A questo proposito desidero precisare che non ci limiteremo a puntare su destinazioni come Roma, Milano, Firenze o Venezia. Ma ci stiamo impegnando per portare i cinesi anche nel Sud». La posta in palio è grossa. Secondo stime del ministero del turismo cinese fra cinque anni arriveranno in Italia 6 milioni di turisti provenienti dall’ex celeste impero. E Uvet, tramite la joint venture, vuole assicurarsene una bella fetta. La Cina, dunque, ma non solo. I contatti acquisiti nel corso di Expo attraverso la gestione di una dozzina di stand, l’organizzazione di eventi, la gestione di biglietti e di flussi di turisti provenienti da tutto il mondo si stanno rivelando eccellenti. Lo conferma il coinvolgimento della controllata Uevents nel business collegato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. A cominciare dall’accordo con il Coni per la biglietteria di cui la stessa Uevents sarà rivenditore autorizzato. Ma non basta. Perché il gruppo guidato da Patanè organizzerà i pacchetti di viaggio degli sponsor della squadra olimpica italiana per conto del Coni. Da Rio de Janeiro ad Astana, capitale del Kazakistan e sede di Expo 2017. Una città dove il gruppo Uvet sta già capitalizzando l’esperienza acquisita a Milano come conferma il coinvolgimento nella gestione di padiglioni e nell’organizzazione della ristorazione per l’evento; un insieme di iniziative e di commesse che già oggi valgono una decina di milioni di euro. E che in futuro potrebbero crescere ancora. Sul fronte internazionale va citato sia il coinvolgimento di Uevents nei prossimi campionati di calcio sia l’accordo firmato con il colosso americano Walgreens Boots Alliance (circa 470 mila dipendenti), numero uno mondiale nel business delle farmacie, per la gestione degli eventi del gruppo stesso. Quanto alla ciliegina sulla torta della crescita è la fresca acquisizione di Open Travel Network, (Otn) la rete composta da oltre 500 agenzie di viaggio, presenti su tutto il territorio italiano e in particolare al centro sud. Il gruppo Uvet può ora contare su un totale di 2 mila agenzie di viaggi: le 500 Otn si vanno ad aggiungere infatti alle 1.300 ClubViaggi e alle 200 Last Minute Tour. Riguardo ai conti Patanè appare abbastanza soddisfatto. Nonostante i problemi registrati per l’Expo nel 2015 il fatturato è cresciuto passando da 870 milioni a circa 900 milioni stimati. Significativo l’incremento di Flypoolen, l’agenzia per la vendita online di biglietti aerei che è balzata dai 100 milioni del 2014 a 165 milioni. Mentre per quest’anno oltre che a un incremento dei ricavi diretti si punta alla crescita dell’ebitda che dovrebbe raggiungere 21 milioni. A dare una mano sarà la controllata Uvet Gbt (viaggi d’affari) che quest’anno dovrebbe cresecere di ben il 27%. Nel disegno il presidente di Uvet Luca Patanè visto da Massimo Jatosti
repubblica.it