Blog Expo: L’EFFETTO EXPO SI È FATTO SENTIRE. CI SONO VOLUTI 20 ANNI MA ADESSO ABBIAMO UN SISTEMA MENO LONTANO DA QUELLO VINCENTE

L’EFFETTO EXPO SI È FATTO SENTIRE. CI SONO VOLUTI 20 ANNI MA ADESSO ABBIAMO UN SISTEMA MENO LONTANO DA QUELLO VINCENTE

 «U n anno di transizione». Lo definisce così Duccio Campagnoli, presidente di BolognaFiere, il 2015 per il mondo fieristico italiano. Un anno che ha segnato un cambiamento nella geografia dell’industria di settore. «L’effetto Expo di Milano si è fatto sentire, eccome», dice il presidente lasciando intendere che quell’evento ha rappresentato uno spartiacque tra passato e futuro. «Ci sono voluti quasi venti anni, ma oggi il nostro sistema fieristico è meno lontano dal modello vincente della Germania». Il presidente parla di un sistema più maturo, ma anche più consapevole della propria forza. «Anche grazie ai provvedimenti promossi dal vice ministro allo Sviluppo economico Calenda che hanno dato un’iniezione di fiducia all’intero settore — osserva — Con un sostegno nel 2015 di 50 milioni di euro, affidati ai principali enti italiani, siamo riusciti a valorizzare il nostro network internazionale e ad aiutare le nostre imprese che operano all’estero. A questo punto, speriamo solo che questi sostegni diventino strutturali come accade in Germania». Addio, quindi, all’immagine datata dell’Italia delle fiere e dei campanili. «È solo un ricordo, e nemmeno piacevole — dice — Se guardo al futuro vedo Milano come l’ammiraglia del sistema fieristico italiano, ma subito dopo arrivano poli all’avanguardia e specializzati come Bologna e Verona che rappresentano due punti di forza per
le imprese manifatturiere made in Italy», sottolinea il presidente di BolognaFiere. Che apre l’anno nuovo con il tradizionale appuntamento di Marca, dedicato al mondo della marca commerciale: «Avremo tutte le insegne più importanti della Gdo, con tre new entry: Carrefour, Metro e Iper». Intanto, BolognaFiere chiude il 1° semestre 2015 con un utile lordo di 2,8 milioni di euro per la capogruppo e di 6,8 milioni di euro per il gruppo grazie al buon andamento delle manifestazioni organizzate in Italia (solo dal Cosmoprof, la fiera mondiale della cosmetica e del benessere, sono arrivati 3 milioni in più portando in città 2500 espositori da oltre 70 paesi nel mondo). In crescita, oltre alle aspettative del budget, i ricavi: 41,7 milioni di euro per la capogruppo contro i 38 attesi e 63,9 milioni per l’intero gruppo BolognaFiere. «Nel 1° semestre abbiamo recuperato 5 milioni persi con il trasferimento di Lineapelle a Milano e migliorato la reddittività della società», rivendica Campagnoli che iscrive a bilancio anche 500mila euro di utile dall’avventura del Padiglione della biodiversità a Expo. «Un lavoro che continuerà anche dopo l’evento di Milano con la 28esima edizione di Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale (9-12 settembre)». Come continuerà il lavoro intrapreso nel corso degli anni con Cersaie (ceramica), Saie (serramenti e forniture di interni-esterni), Accadueo (tecnologie per trattamento acqua potabile), Expotunnel (tecnologie per il sottosuolo) ed Eima (macchine agricole), solo per citare alcuni appuntamenti calendarizzati per quest’anno. Anche se la vera scommessa per Campagnoli si chiama Motor Show, il salone dell’auto. Sarà l’edizione del quarantennale, già inserita nel calendario internazionale dell’Oica, che darà ancora più peso alla manifestazione nei confronti della business community. Non a caso, dal 3 all’11 dicembre torneranno a Bologna le associazioni del settore e le case automobilistiche. «Sono sicuro che faremo un grande evento», premette il presidente dell’expo di via Michelino, che gestirà l’organizzazione dell’evento assieme ad Autoprometec, Aci Sport, Anfia ed Econometrica. Intanto, BolognaFiere ha già incassato l’impegno di Fca ad esserci. «Fca è con noi. Si è impegnata per il 2016». Restando alle performance del 1° semestre, il presidente sottolinea che questi risultati sono stati ottenuti nonostante le incertezze economiche del mercato interno. «Qualche flebile segnale di ripresa lo abbiamo avvertito, ma il vero problema resta l’asfissia del mercato dell’edilizia. Tuttavia — aggiunge — siamo riusciti a compensare questa debole ripresa con la crescita dei dividendi delle società estere — negli Usa, Cina e Hong Kong — che hanno permesso al Cda di confermare una previsione di chiusura d’anno raggiungendo l’obiettivo di pareggio programmato». In questo senso, un’ulteriore conferma arriva da Cosmoprof Asia (11-13 novembre): un’edizione, la ventesima, caratterizzata da un numero record di visitatori (63.241 provenienti da 119 Paesi nel mondo, +5,5% rispetto alla precedente edizione) e di espositori (2504 aziende provenienti da 46 Paesi, un dato che segna un incremento del 6% rispetto al 2014). Un andamento economico, quello di BolognaFiere, che fa dire al presidente che la società sarà in grado nei prossimi anni di reggere con le proprie forze il peso dei 70 milioni per la realizzazione dei nuovi spazi espositivi a Nord del quartiere. Serve però un impulso dai 15 ai 20 milioni di euro derivanti da un aumento di capitale e da realizzare entro il 2020. «Soldi che arriveranno in parte dal pubblico e in parte dal privato, ma possiamo partire subito nel 2016 per avere due padiglioni nuovi entro il 2018». Duccio Campagnoli è il presidente di BolognaFiere. Ottimi gli ultimi mesi di gestione della società e le prospettive per il prossimo futuro
repubblica.it

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